Perchè è giusto parlare dei femminicidi in Italia

Giovedì 3 Agosto 2017
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Gent.mo direttore
Vengo a Lei con un senso di angoscia e di rabbia sia per l'oggetto della lettera, sia per l'utilizzo di notizie molto delicate che viene fatto dalla stampa in generale, non solo dal Gazzettino.
Mi riferisco ai femminicidi che da un po' di tempo sono in enorme sviluppo. Qualche giorno fa mi trovavo in un bar per un semplice aperitivo e mi è capitato di sentire un avventore che commentava con un amico una notizia di femminicidio che stava leggendo sul quotidiano.«el ga fato ben !!! so drio pensarghe anca mi !!coe done bisogna far cussi !!»
Queste frasi mi hanno portato a riflettere su questo angosciante problema e soprattutto come i mass media lo stanno amplificando. A chi giova diffondere queste notizie? Solo a stimolare tutti quelli che sono in crisi sentimentale ad emulare gli assassini?
Giorgio Cinti
Caro lettore, 
capisco il suo senso di angoscia, ma non bisogna mai dimenticare che i fatti vengono prima delle notizie riportate dai giornali. I femminicidi sono una delle tragedie della nostra società non perché i giornali e le TV ne parlano, ma perché ci sono ancora troppi uomini che confondono l'amore con il possesso e che non sanno accettare un ruolo diverso - più autonomo e indipendente anche sul piano sentimentale - della donna nella nostra società. L'avventore che lei ha ascoltato al bar ha espresso quelle opinioni demenziali o perché aveva esagerato con gli aperitivi o perché è vittima di una sottocultura che vorrebbe relegata la donna in una condizione di subalternità. Se anche noi non avessimo dato tanto risalto a quella notizia le malsane convinzioni di quel signore non sarebbero comunque cambiate. Al contrario, credo che parlare del fenomeno dei femminicidi e delle loro cause possa servire a far maturare nella società una maggiore consapevolezza di questo dramma e della sua gravità. Far finta che questa realtà non esista o minimizzare sui media il fenomeno rischierebbe inoltre di funzionare come una sorta di alibi per gli assassini o gli aspiranti tali. Il silenzio dei media potrebbe essere infatti interpretato dagli autori di questi atroci fatti e dalla stessa opinione pubblica come una sorta di certificato di relativa o minore gravità del delitto commesso. Mentre deve essere chiaro che siamo di fronte a gesti di assoluta gravità per i quali la condanna, sul piano giudiziario ma anche su quello sociale deve essere totale.
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