La richiesta di un "uomo forte" esprime la domanda di una democrazia efficiente, non di svolte autoritarie

Venerdì 25 Gennaio 2019
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Caro direttore,
  leggo che in un sondaggio della Demos, pubblicato sul Gazzettino, circa 6 persone su 10 vorrebbero l’uomo forte alla guida del Governo italiano. Purtroppo la storia non ha insegnato nulla a questo 60 per cento di possibili elettori. Tutti gli uomini forti del passato e recenti, dopo un grande successo iniziale, hanno creduto di essere infallibili. Si circondano di consiglieri che approvano tutte le loro scelte e allontano quelli che sono contrari e quindi evidenziano i pericoli. Gli uomini forti trovano sempre il modo per imbavagliare le opposizioni. E trovano anche il modo per convincere le masse che le loro scelte sono giuste anche quando si rivelano disastrose. Il metodo per imbrogliare le masse lo trovano sempre perchè è antico quanto lo è la politica e la società: indicano un capro espiatorio causa di ogni male e anche delle loro scelte sbagliate. Dall’uomo forte dobbiamo sempre tenerci lontani perchè, invariabilmente, se prendesse il potere, ci porterebbe alla rovina.


Franco Vicentini
Treviso

Caro lettore, temo che la storia abbia insegnato poco o nulla anche a tanti che hanno governato questo Paese negli ultimi decenni.
Perché la domanda di un uomo forte è innazitutto il risultato di una politica debole e inefficace. Incapace di fare sintesi e di ascoltare la società, ma anche di decidere e dare soluzioni ai problemi. Stiamo perciò attenti a interpretare correttamente messaggi e sondaggi. L’uomo forte auspicato oggi da oltre il 60% dei cittadini del Nordest non è la riedizione riveduta, corretta e aggiornata di Benito Mussolini o del venezuelano Hugo Chavez, ma un leader che non sia vittima di veti contrapposti e possa dare soluzione ai problemi del Paese. Insomma, più che a una vera e propria domanda politica, siamo a di fronte alla manifestazione di un disagio e di un’insoddisfazione profonda. Chi vede con favore la figura dell’uomo forte non ha nostalgia di sistemi autoritari nè auspica derive autoritarie per il nostro Paese. Esprime piuttosto, in forma semplificata e istintiva, l’esigenza di una democrazia più efficiente di quella che abbiamo conosciuto in questi anni. Ed è a questa domanda che va dato una risposta, senza demonizzare nessuno.
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