A Renzi è mancato il coraggio
di allargare il gruppo dirigente

Mercoledì 6 Aprile 2016
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Caro direttore,
Gianni Cuperlo ha detto che Renzi non ha la statura del leader ma l’arroganza del capo. Un lungo periodo di assestamento dopo il movimento tellurico provocato dall’ingresso del segretario-premier al governo due anni fa. Un tempo fisiologico, che fretta abbiamo? L’ultima spiaggia, la fiducia, il cambio di verso, l’Italia riparte... sono solo alcuni degli slogan di Renzi. A guardarlo in tv, mentre si infervora, tirandosi su le maniche, somiglia a un “capo” del passato, arrogante, che ha lasciato dietro di sé molte macerie, persino nelle mosse della bocca, basta guardare qualche vecchio filmato Luce per capire di chi parlo. Ma fa parte della tattica e quei vecchi filmati gli sono utili per carpire i segreti del vecchio leader e capo. Ha detto, Renzi: “Noi non siamo come gli altri”. Bella affermazione e lo ha detto roteando un dito puntato contro la Magistratura la quale, a suo dire, dovrebbe perquisirlo, anche subito, non si oppone, anzi, prego… Al massimo potrebbero trovare qualche barretta “energetica”, per il resto è pulitissimo. E chi ha mai detto il contrario? Chi l’ha mai accusato di non lavarsi? L’emendamento Renzi è legittimo, anzi di più è Total-mente legittimo. E allora perché la magistratura indaga a tutto campo, valli, prati, Boschi e campagne?


Mariagrazia Gazzato

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Cara lettrice,
non abbiamo mai risparmiato critiche a Renzi, come ad altri capi del governo e di partito, e continueremo a farlo ogniqualvolta lo riterremo necessario. Tuttavia con tutto il rispetto per Gianni Cuperlo e per il suo non scontato intervento alla direzione del Pd, credo che se Renzi oggi è la guida del governo e del partito è anche perché possiede quelle doti di leadership che difettano ad altri dentro il Pd e più in generale nella sinistra italiana in cui troppo spesso all'alterigia intellettuale non ha corrisposto un'adeguata capacità di governo e talvolta neppure di raccolta del consenso. Il fronte su cui il premier ha invece mostrato sinora scarso coraggio e poca lungimiranza è piuttosto un altro: nella volontà di allargare il gruppo dirigente, di uscire cioè dalla logica del "giglio magico" e del gruppo dei fedelissimi per aprirsi a una squadra di governo più ampia ed adeguata alle esigenze di una stagione complessa come quella che stiamo vivendo.
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