Berlusconi e Renzi non possono essere cancellati ma devono ritagliarsi un ruolo diverso

Giovedì 3 Maggio 2018
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Gentile direttore, nel panorama politico, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, sono e rimangono i leader dei loro partiti, fintanto che non ci saranno altri con carisma e personalità sufficienti per sostituirli, anche se costoro rimangono lontani da i giganti della passata politica e mi riferisco a personaggi come De Gasperi, Togliatti, Berlinguer, Craxi e altri. Per tanto, nell’arte della politica, se ancora vogliamo considerarla tale, nessuno ha il diritto di tacitare nessuno, fintanto che in in questo paese esiste un barlume di democrazia. E’ noto che in democrazia, chiunque può ambire a tutti i traguardi politici, anche alla guida del paese, raccogliendo il consenso che serve per tale compito, però preferibilmente avendone titolo. Accusare quindi gli avversari politici d’ego smisurato di chi non condivide scelte e programmi, mi sembra un’autentica sciocchezza, in parTicolare da parte di chi e senza quei requisiti conquistati attraverso un passato rilevante. A mio avviso è un comportamento moralmente e eticamente sbagliato, poiché è doveroso avere il rispetto degli avversari e in particolare dei loro elettori.
Ugo Doci
Mestre

Caro lettore, 
quando si sta in tribuna si possono fischiare gli avversari e persino insultarli in malo modo. Quando si scende in campo bisogna affrontarli e farci i conti. Temo che qualcuno, più nuovo di altri al palcoscenico della politica, non l’abbia ben compreso. E ne sta già pagando il conto, anche sul piano elettorale. D’alto canto è sicuramente vero che Renzi e Berlusconi restano i leader dei loro partiti e non possono essere ignorati o cancellati con un algoritmo o un tratto di pennarello. Ma anche loro devono comprendere che il risultato elettorale del 4 marzo ha aperto una nuova pagina della politica italiana, in cui altri sono i protagonisti e altre sono le dinamiche. Nè uno nè l’altro sembra che abbiano metabolizzato questo cambio di prospettive. La politica negli ultimi tempi ci ha abituati a mutamenti rapidissimi e imprevisti. Ma per continuare nella metafora calcistica iniziale, oggi tanto Renzi che Berlusconi non possono che giocare in difesa. Il ruolo di goleador è passato ad altri. Da leader quali sono devono comprenderlo e ritagliarsi un nuovo ruolo. 
 
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