Qualcuno, in nome dell'antifascismo, vorrebbe cancellare vie e piazzali Roma: che sciocchezza!

Mercoledì 21 Marzo 2018
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Egregio direttore,
Con l'anno decimo dell'Era Fascista tutti i centri capoluogo di Comune debbono avere una via, non secondaria, col nome di ROMA firmato il Capo del Governo italiano. Benito Mussolini. E il primo agosto 1931 partì da tutte le prefetture del sacro suolo italico una circolare riservata indirizzata ai Podestà con l'ordine di adottare al riguardo apposita deliberazione da inviarsi con sollecitudine a questa Prefettura; il tutto seguito da un perentorio, immarcescibile Assicurino. Ecco spiegata la presenza ossessiva del toponimo Roma nelle nostre comunità. I veneti avevano la loro toponomastica con i loro nomi a vie e piazze ( a Vicenza, per esempio, viale Roma si chiamava viale della Stazione e ancor prima Stradone retto del Campo Marzoe così in tutte le nostre città). Il culto di Roma era uno dei miti fondanti del fascismo, e da questo ne conseguiva l'imposizione di un'Italia con una sola storia (quella di Roma, appunto), con un solo popolo (quello italiano), una sola lingua eccetera. E nonostante questo, ottantasei anni dopo la circolare del cav. Benito Mussolini, siamo ben lontani dalla soluzione finale e siamo ancora in molti a lottare convinti che in Italia ci siano più popoli, più lingue, più identità, più storie e che questo patrimonio vada difeso, tutelato, valorizzato.

Ettore Beggiato

Caro lettore,
al contrario di qualche intellettuale (o presunto tale) ho l'ardire, da antifascista, di ritenere che non tutto ciò che il fascismo ha costruito - penso per esempio ai centri piacentiniani di numerose città italiane - vada demonizzzato e cancellato. Non vorrei che di questo passo, o in nome di qualche perniciosa soluzione finale, qualcuno arrivasse a proporre di mettere al rogo i dipinti dei maestri del Futurismo! Che in Italia ci siano tante via o piazze Roma non mi sembra nè strano nè tantomeno irrispettoso della nostra storia e delle diverse identità culturali. E perchè mai? Roma prima di essere un mito fondante del fascismo, è una culla della civiltà: forse sarebbe il caso di non dimenticarlo. Del resto in molte località del Paese ci sono anche vie e piazze dedicate a Venezia. Anzi, come lei ben sa, proprio nella capitale italiana una piazza importante e molto apprezzata dal cavaliere Mussolini, è dedicata alla città lagunare. Dovremmo forse chiedere di cambiare nome anche a quella? Abbiamo lottizzato anche la toponomistica delle nostre città dedicando strade e stradine ai capi politici di ogni partito e dovremmo accapigliarci per il fatto che nelle nostre città ci sono piazze e vie che hanno il nome di Roma? Forse per tutelare storia e identità ci sono modi più seri ed efficaci. 
 
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