«Sono un evasore fiscale e spiego
perché». Politici, rispondetegli

Sabato 4 Ottobre 2014
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Caro direttore,

sento dire che l'evasione fiscale sarebbe il male assoluto che blocca tutta l'economia. Ebbene niente di più falso, interessato e facile da dirsi. Anch'io evado un 20 per cento, solo così posso salvarmi e mantenere la mia famiglia e i miei dipendenti. Ho spostato l'attività fiscale nei paesi dell'est come altre aziende italiane, dove il peso del fisco è minore perché le tasse sono più giuste. Le tasse sono eque perché la corruzione è combattuta con la galera e con il sequestro dei beni di chi delinque. Chi ruba finisce in gattabuia di 2 metri e lì ci sta senza se e senza ma. Se in Italia non ci fossero i miliardi di euro mossi dalla corruzione e dal connubio tra politica e affari anch'io sarei contento di pagare le tasse e di tenere l'attività nel mio paese garantendo lavoro e salario equo ai miei dipendenti.




Alberto D'Anna

Sona (Verona)





Caro lettore,

complimenti per la sincerità e la franchezza. Lei ha il coraggio di dire ciò che molti altri fanno, salvo poi negarlo. La realtà del nostro Paese è questa: la pressione fiscale ha raggiunto livelli talmente elevati e pervasivi che per molte imprese, piccole e medie soprattutto, l'evasione è diventata quasi uno stato di necessità, il rischio da correre per poter sopravvivere e garantire lavoro e occupazione. Potrà non piacere, ma è difficile negare che questa sia la condizione in cui tante aziende devono operare.



Va però osservato che, per più di qualcuno, questo ragionamento è diventato anche un comodo alibi per giustificare una "fuga" dalle tasse che, in realtà, ha come unico obbiettivo quello di guadagnare di più, infischiandosene dei doveri e dei bisogni collettivi. Inoltre, resta il fatto che evadere è un reato e la giustizia fiscale "fai da te" è comunque ingiusta, perché alla fine le tasse che lei non versa, le deve pagare qualcun altro (quasi sempre lavoratore dipendente o pensionato) che la possibilità di auto-decurtarsi un po' di imposte, secondo i bisogni, ben difficilmente ce l'ha. Ma questo è solo il mio personale punto di vista. Sarebbe assai più interessante conoscere la risposta che un uomo politico, magari di qualche partito di governo nazionale o locale, darebbe a questa sua lettera. Se ci fosse qualcuno interessato a farlo, noi siamo qua. In fiduciosa attesa.

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