Legge elettorale, la politica ha perso ora dimostri serietà e impegno

Venerdì 27 Gennaio 2017
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Caro direttore, 
non so se sbaglio, ma ho la netta sensazione che la pronuncia della Consulta sull'Italicum abbia spiazzato più di qualche oppositore. Fanno fatica ora ad ammettere che l'impianto della nuova legge elettorale ha tenuto, tranne ciò che è stato definito incostituzionale: il ballottaggio per difetto di una soglia percentuale minima per esservi ammesso (giustamente). Il resto: premio di maggioranza, capilista bloccati, candidature plurime per collegi, liste corte e preferenze non è stato censito dalla Consulta. Ergo, come puntualmente ha messo per iscritto la Consulta, la nuova legge può essere usata all'occorrenza. E qui non casca l'asino ma zoppica di molto! Dalle prime pagine dei quotidiani si apprende che i partiti, di governo e di opposizione, non è che stiano organizzandosi per proficui incontri. 

All'opposto si sprecano per cavillare sul senso o non senso della pronuncia della Consulta. Tradendo, ancora una volta, buone intenzioni espresse nei dintorni del referendum costituzionale ora dicono che ci vuole del tempo per armonizzare, per elaborare, per adattare. E' un mestiere che conoscono bene da molto tempo e oltre al quale (questo è il dramma) poco altro sanno fare. Qualcuno di serio riprende, addirittura, il discorso uè ragazzi ma come si fa a non vedere la mucca nel corridoio? Lo dicevamo noi che l'Italicum non andava bene. Mi chiedo: ma il buon Bersani ha capito l'esito della pronuncia della Consulta?


Natalino Daniele
Rubano (Pd)


Caro lettore,
scusi se mi ripeto: ma con il pronunciamento della Consulta ha perso tutta la politica, perché ancora una volta ha delegato un altro potere, la magistratura, il compito di risolvere i problemi che la politica non era stata in grado di risolvere. Disquisire a questo punto su chi ha vinto e chi ha perso alla luce del pronunciamento della Corte Costituzionale, mi sembra un esercizio inutile e improduttivo: ciascuno avrà qualche ragione per dichiararsi vincente o almeno non-perdente.

Una politica seria ed efficiente dovrebbe solo riprendere in mano la materia elettorale, dare omogeneità ai sistemi di voto per Camera e Senato e votare una riforma che vada nell'interesse del paese e non di qualche partito. Tutto il resto, come diceva qualcuno, è davvero teatrino della politica.
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