Italo è stata venduta agli stranieri ma nessun italiano ha fatto un'offerta

Martedì 13 Febbraio 2018
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Caro Direttore,
ma in conclusione, hanno fatto bene o male gli azionisti di NTV-Italo, a vendere il loro capitale al più grande fondo di investimento americano: Global infrastructure Partners (GIP)?

Gino De Carli
Soranzen (BL)


 Caro lettore,
la nascita di Italo è stata accompagnata da diffidenze, scetticismo e non pochi ostacoli.
Fare la concorrenza a Trenitalia e alle Ferrovie dello Stato era una sfida impegnativa e rischiosa. E infatti le difficoltà non sono mancate. Ma va anche ricordato che quando Ntv ha avuto problemi e ha attraversato periodi difficili non si sono visti frotte di imprenditori italiani in fila davanti alla sua porta pronti ad investire e a intervenire nel capitale. A consentire a Italo di continuare a far viaggiare i suoi treni è stato soprattutto il sistema bancario. Poi c'è stata una svolta. Che in larga parte è coincisa con l'arrivo di Flavio Cattaneo, uno dei nostri migliori manager, alla guida operativa dell'azienda a fianco di Luca di Montezemolo. I conti e l'efficienza di Ntv Italo hanno cominciato a migliorare tanto che l'azienda era pronta ad entrare in Borsa. Ed ecco che sono arrivati gli americani. Con un'offerta economica difficile da rifiutare. Qualcuno dopo il sì alla vendita da parte dei soci italiani ha storto il naso e ha parlato di ennesima azienda tricolore finita nelle mai degli stranieri. In realtà Italo è la dimostrazione che nel nostro Paese c'è ancora un grande spazio per intraprendere e creare ricchezza. Dopodiché per investire ci vogliono capitali, strategie e coraggio di rischiare. Nessuno impediva a imprenditori italiani di fare un'offerta simile o migliore a quella del fondo Usa. Ma nessuno l'ha fatta. E questa è la realtà dei fatti. Piaccia o non piaccia.
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