Se non andiamo ai Mondiali sarà uno choc ma farà bene ai dilettanti che governano il calcio

Domenica 12 Novembre 2017
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L'Italia ha perso contro la Svezia e se non riesce a invertire la rotta sarà fuori dai mondiali. Certo i problemi che investono il Paese sono ben più gravi, ma una non qualificazione ai prossimi mondiali non è certamente accettabile. Piuttosto una invasione di locuste. Lo scontento che regna in tutti i ceti sociali è diffuso oltre il consentito, la tensione sociale aumenta sempre più. In queste condizioni a Ventura verrà chiesto un nuovo effetto Bartali. Per chi lo avesse scordato: nel 1948 il Paese era ad un passo dalla guerra civile, ci fu l'attentato a Togliatti, ma la vittoria di Gino al Tour de France contribuì a riportare la calma ed evitare una pericolosa deriva. L'operazione Bartali dovrà ripetersi anche quando inizieranno i Mondiali, che casualmente arriveranno subito dopo le prossime elezioni politiche, fissate per maggio. Come spesso accade il giorno successivo le votazioni, incassato lo scranno, tutte le buone intenzioni di un miglioramento delle condizioni di vita degli italiani spariscono e iniziano i dolori. È indispensabile che le manovre lacrime e sangue arrivino in concomitanza con le vittorie ai mondiali e per questo l'ipotesi della Nazionale a casa non è neanche pensabile. 

Lettera Firmata

Caro lettore,
non esageriamo: abbiamo i nostri problemi, ma l'Italia del 1948 era conciata assai peggio. E la minaccia comunista ce la siamo definitivamente lasciata alle spalle. Chi ha vissuto quegli anni sa bene cosa significa. Certo, di Gino Bartali all'orizzonte non se ne vedono. Men che meno sui campi di calcio. Se la nostra qualificazione ai Mondiali è appesa a un filo la ragione è una sola: la pochezza del nostro movimento calcistico, intorno al quale girano molti soldi e tante chiacchiere ma pochi fuoriclasse. Uno degli ultimi, Andrea Pirlo, ha appeso gli scarpini al chiodo qualche giorno fa e non si vedono all'orizzonte suoi successori. Comunque speriamo di riuscire a qualificarci: in fondo dobbiamo battere con un paio di gol di scarto gli svedesi, aitanti e grintosi (persino troppo) ma certo non sopraffini giocatori. Se ciò non accadesse, facciamocene una ragione: uno choc potrebbe essere salutare per il nostro calcio e per i tanti dilettanti allo sbaraglio che lo popolano e, spesso, lo governano pure.
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