I sindaci hanno tutto il diritto di contestare le scente del governo, ma senza venir meno al loro ruolo

Martedì 8 Gennaio 2019
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Egregio direttore,
ho letto l'intervista alla ministra Giulia Bongiorno. La signora fa riferimento alla disobbedienza civile presunta, dei sindaci, come inaccettabile. Convengo. Il termine, chiunque l'abbia coniato, è un tantino ridicolo in quanto contraddittorio. Però, chi è a disobbedire civilmente? L'omissione di soccorso, particolarmente di chi si trova in mare, di chi si trova in condizioni disperate, non merita giustificazioni, scuse o pretesti di alcun genere; è semplicemente inaccettabile. La ministra, inoltre, afferma che la dialettica realmente in corso sia tra ordine e caos. Certo, posso essere d'accordo: chi sta creando, però, caos? Le affermazioni di Salvini, i suoi atteggiamenti offensivi, plateali, perfino tutt'altro che dignitosi, di certo non apportano alcun rimedio. Non è di certo un contributo degno di chi ha un ruolo istituzionale, fare affermazioni più ad effetto che fondate, facendosi fare selfie o apparendo davanti ai giornalisti in divisa da poliziotto. Forse il ministro dell'Interno avrebbe desiderato, da giovane, lavorare nella Polizia e gli è mancata l'occasione. La signora Bongiorno dice anche che bisogna seguire le opportune prassi, per eccepire l'incostituzionalità delle iniziative. Senz'altro vero. Sembra però implicito che intenda giustificare che qualsiasi provvedimento sia da intendere valido, legittimo o non legittimo che sia, senza porsi scrupoli, finché non viene eccepito. Molti sostengono che, costituzionalmente, sia dovere accogliere solo coloro che fuggono da situazioni di guerra. Ammettendo ciò, non so se questi soggetti sappiano determinare quali paesi dell'Africa siano afflitti da tali situazioni e quali invece no e se siano informati davvero dei problemi politici di questo continente.
Antonio Sinigaglia
Selvazzano Dentro ( Pd)


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Caro lettore,
credo che su questo tema si stia facendo un po' di confusione. Matteo Salvini può essere simpatico o antipatico. Se ne possono condividere le idee e le proposte politiche o disprezzarle e contrastarle in ogni modo. Si può apprezzare il suo stile di comunicazione o considerarlo volgare, eccessivo o, come lei afferma, offensivo. Ma, detto questo, ci sono due punti fermi da cui bisogna partire: Salvini, diventato ministro degli Interni e vice-premier, su sicurezza e immigrazione sta realizzando il programma con cui si era presentato agli elettori, ottenendo un più che discreto risultato, al contrario delle forze politiche in cui militano tutti i sindaci disobbedienti. Il decreto sicurezza inoltre è stato approvato dal Parlamento. Se le norme contenute in questa legge ledono, in toto o in parte, i nostri principi Costituzionali sarà la Suprema Corte a stabilirlo. Ai sindaci è chiesto di applicare le leggi e di rispettare i risultati elettorali, non di sfruttare il loro ruolo istituzionale per cercare di ribaltare le une e gli altri. Piaccia o no, la democrazia funziona così. Credo che il ministro Buongiorno, che ben conosce leggi e codici, questo volesse dire. Se poi primi cittadini, presidenti di regione e movimenti vari vogliono contrastare le scelte del governo hanno tutto il diritto, gli spazi e gli strumenti per farlo. Senza venir meno al loro ruolo.
Ultimo aggiornamento: 16:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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