Il relativismo da operetta sugli effetti dei vaccini

Domenica 23 Aprile 2017
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Caro Direttore,
perchè il discorso sui vaccini è deragliato in una gazzarra da osteria con regolamenti di conti personali, a lungo rinviati, usando l'argomento come pretesto?
Tutto nasce da Report, la benemerita trasmissione Rai, col servizio dedicato che sottolineando l'assoluta importanza delle vaccinazioni, specie nei bambini, ha raccontato pure la quasi mancanza di controlli a monte, su quanto e come cioè si produce per essere iniettato.
Apriti cielo! È successo un incredibile finimondo, un tutti contro tutti. Così succede che venga riaperta un'indagine a suo tempo archiviata per insussistenza d'indizi contro un'operatrice sanitaria dell' Asl trevigiana rea, secondo alcune colleghe, di aver finto di vaccinare centinaia di bimbi.
E mentre il chirurgo spezza-ossa per allenamento del Pini di Milano resta al suo posto, viene radiato seduta stante il cardiologo Roberto Gava di Castelfranco reo di aver espresso dubbi sulla profilassi vaccinale con pubblicazioni, studi e convegni.
Questa inusitata caccia alle streghe rafforza la riflessione di fondo sulla questione: i vaccini hanno sì sterminato morbi responsabili di milioni di morti ma oggi alcuni di questi, quale quello per il Papilloma, sono davvero indispensabili?
Sono davvero sicuri? O non sono altro che spudorate ed aberranti operazioni di marketing per rimpinguare le già straripanti tasche dell'industria farmaceutica?
Abbiamo il diritto di saperlo ed abbiamo pure il diritto di non essere presi in giro da questa insulsa caciàra.

Vittore Trabucco
Treviso


Caro lettore,
ma di quale caccia alle streghe stiamo parlando? Ci sono milioni di casi studiati che dimostrano come il vaccino contro il papillomavirus sia altamente efficace e garantisca standard di elevatissima sicurezza contro il tumore. Basta una breve ricerca su Internet per togliersi ogni dubbio. Instillare il generico sospetto che in realtà sia pericoloso o nocivo, senza peraltro disporre di una casistica scientifica a supporto di questa tesi, non è fare informazione. È perseguire altri, meno nobili, obiettivi. E quando si parla della salute delle persone la superficialità e il sensazionalismo andrebbero banditi. Altrimenti accade proprio quello che dice lei: tutto deraglia in una gazzarra da osteria in cui ciascuno si sente autorizzato a raccontare ciò che gli passa per la testa, incurante degli effetti potenzialmente devastanti che le sue parole possono avere. I vaccini hanno salvato e salvano milioni di persone e hanno consentito di debellare malattie gravissime come il vaiolo o la poliomielite. Non per questo sono un argomento intoccabile, ma è doveroso farlo sulla base di dati scientifici, non di un pericoloso relativismo da operetta. Le centinaia di casi di morbillo che si sono registrate in questi mesi, con alcuni casi di estrema gravità, sono la conseguenza di queste insensate e irresponsabili campagne anti-vaccino: non è un caso infatti che il 90 per cento delle persone che hanno contratto il morbillo non fossero vaccinate. Vogliamo che questo accada anche per altre malattie potenzialmente più gravi? Lei conclude la sua lettera dicendo: abbiamo il diritto di sapere. Ha ragione. Basta però che al desiderio di sapere non si antepongano i pregiudizi. E che l'informazione sia seria e documentata. Non stiamo parlando di opinioni politiche o di moduli calcistici, ma della nostra vita e di quella dei nostri figli e nipoti.
Ultimo aggiornamento: 13:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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