I sindaci grillini vanno giudicati dopo essere stati messi alla prova

Venerdì 24 Giugno 2016
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Gentile Direttore,
questa ubriacatura da Movimento 5 stelle non trova sostegno su null'altro se non sulla protesta di chi lo vota per rivalsa, perché si è sempre sentito frustrato, maltrattato, vessato, escluso da dove avrebbe voluto essere inserito, a volte ingiustamente sfruttato. Protesta comprensibile perché la corda è stata tirata sicuramente troppo ed il cappio attorno a larghe fasce della popolazione è oggi troppo stretto. Ma da qui, a dare totale fiducia ad una ompagine di onesti, almeno fino a prova contraria, formata da bravi giovani ovviamente incompetenti nella totalità delle discipline del governo, che quindi devono studiare, ignoranti perché ignorano tutto quanto attiene alla pubblica amministrazione ed alla gestione politico diplomatica di uno Stato moderno, ce ne vuole. Per ora sono solo onesti, anche perché non è stato ancora loro consentito di misurarsi.

Mi chiedo con quali competenze intendano governare le complessità di Roma, molto più che di Torino. A Roma esiste la politica nazionale, a Roma c'è la Curia che ha grande influenza, ci sono i potentati economici, industriali, ecc. Potranno distruggere tutto il marcio che trovano, volendolo fare lo potevano fare anche i loro predecessori, ma poi con cosa lo sostituiscono? Con le decisioni prese dalla rete, dove votano persone senza alcuna conoscenza? Penso che ne vedremo delle belle, mi sbaglierò ma non credo che questa situazione possa durare a lungo.


Roberto Bernardini
Treviso



Caro lettore,
non so se ne vedremo delle belle con i sindaci grillini. Vanno messi alla prova e giudicati. Certamente in questi anni, a Roma in particolare, con i sindaci espressi da altri partiti e movimenti ne abbiamo viste di tutti i colori. E quelli prevalenti, di colori, erano il rosso dei bilanci e il nero delle trame oscure e criminali che avvolgevano interi settori dell'amministrazione. Quindi un segnale di discontinuità andava dato. Gli elettori, in più di un caso, hanno deciso di affidare questo compito ai candidati 5 stelle. Bisogna prenderne atto, senza atteggiamenti pregiudiziali. Difficilmente sarà possibile governare Roma peggio di quanto è avvenuto nell'ultimo decennio, ma proprio per questo la capitale sarà un termometro particolarmente interessante per misurare la qualità, vera o presunta, di questa (aspirante) nuova classe dirigente. Quanto all'onestà, è ovvio che disgiunta dalle competenze non fa di un cittadino un buon amministratore. Abbiamo bisogno di bravi sindaci e assessori che sappiano governare le nostre città, non di amministratoti che facciano danni onestamente. Ma, onestà per onestà, va anche ricordato che troppi di coloro che hanno preceduto i sindaci pentastellati, mentre siedevano al vertice di municipi piccoli e grandi, avevano dimenticato una decisiva massima di Andre' Malraux "Non si fa politica con l'etica. Ma neppure senza".
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