I diritti acquisiti spesso sono privilegi acquisiti

Giovedì 2 Marzo 2017
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Egregio direttore
gradirei un suo commento sul tema dei diritti acquisiti (quando questi in realtà si traducono in veri e propri privilegi). Premetto che ritengo debbano essere rispettati i diritti acquisiti quando questi derivano da leggi che si riferiscono alla generalità della popolazione. Tuttavia questo principio potrebbe venire riconsiderato nel caso di certi privilegi goduti dai parlamentari, in quanto traggono origine da provvedimenti proposti ed approvati dagli stessi beneficiari! Infatti, essendo generalità ed astrattezza caratteristiche fondamentali della legge (in quanto si riferisce indistintamente a tutti i cittadini) la coincidenza del proponente con il beneficiario sottende una situazione di conflitto di interessi. Aspetto questo che appare agli occhi della popolazione quantomeno irritante. In particolare nella attuale situazione di crisi che colpisce le fasce più deboli. Eppure un atto di solidarietà rappresenterebbe un investimentoin termini di dignità e credibilità sia personale sia a beneficio della classe politica cui appartengono.


Riccardo De Angeli


Caro lettore, 
mi pare evidente che quelli a cui lei fa riferimento non sono diritti, ma privilegi acquisiti. Se i consiglieri di una determinata regione hanno deciso, con una legge da loro stessi approvata, di assegnarsi ricchi e ingiustificati vitalizi a spese della collettività, questo non può essere considerato un diritto acquisito, ma una vergogna o, più benevolmente, un errore da cancellare. Per questo penso debba esistere anche il diritto di altri consiglieri regionali di decidere, nell'interesse pubblico, di modificare o cancellare quelle leggi e di annulare quei privilegi. Personalmente ho anche qualche dubbio sulla legittimità, politica se non giuridica, anche di altri cosiddetti diritti acquisiti. Provo a spiegare perchè. L'Italia è un Paese spaccato in due. Da una parte c'è il mondo dei garantiti: persone sufficientemente benestanti, tutelate e detentrici di diritti acquisiti (cioè intoccabili) e che spesso sul piano pensionistico ricevono più di quanto hanno versato. Dall'altra c'è il mondo dei non-garantiti, quasi sempre giovani privi di tutele e di protezioni e ovviamente senza alcun diritti acquisito. Se non troviamo il modo di ribilanciare questi due mondi, di ridurre cioè le differenze che li separano, la spaccatura si amplierà, con gravi danni per tutti .
Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 14:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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