Le mozioni anti fasciste? Sono una spia dello strabismo della sinistra italiana

Giovedì 29 Marzo 2018
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Egregio direttore,
in questo periodo va di moda, nei Comuni amministrati da Giunte di sinistra, portare delle modifiche ai regolamenti per la concessione di spazi pubblici, mediante mozioni che vengono chiamate antifascista. Anche il Comune di Spinea, nel quale risiedo, ha fatto la sua mozione. Ovviamente sono seguite polemiche, la richiesta di aggiungere anche i totalitarismi comunisti, nazisti, antisemitismo e gli estremisti di sinistra, ma la giunta ha tirato dritto per la sua strada. Premesso che il contenuto della mozione lo si ritrova nella nostra Costituzione, sono accaduti alcuni fatti che fanno riflettere: 1) La brigatista rossa Francesca Balzerani, una dei maggiori responsabili dell'uccisione, di Aldo Moro, ha presentato un suo libro proprio il giorno del sequestro Moro: con il suo curriculum avrebbe avuto l'autorizzazione all'uso di una sala pubblica essendo vietata solo ai fascisti ma non ai brigatisti rossi 2) A Padova è stata annullata la presentazione di un libro sulle foibe per le minaccie da parte dei gruppi estremisti di sinistra; 3) A Parigi è stata assassinata una signora ebrea 85enne, Mireille Knoll, che è riuscita a scampare ai rastrellamenti dei nazisti, ma non alla ferocia di gruppi antisemiti. Cosa ne pensa di questo strabismo della sinistra italiana?


Edmondo Piazzi


Caro lettore,
le recenti elezioni hanno dimostrato che nella società italiana c'è una forte domanda di protezione economica e sociale. Non di altro tipo. Il voto ha detto che gli italiani non hanno paura di qualche attivo e rumoroso movimento neo-fascista, ma della precarietà della loro condizione economica e lavorativa, dei rischi che provengono da un'immigrazione inarrestabile e senza controlli, di una crescente insicurezza. Il primo strabismo della sinistra italiana sta in questo: aver osservato la società italiana attraverso le lenti sbagliate. Nell'essersi convinta che la gente fosse preoccupata di Casa Pound e di qualche trucido epigono del fascismo e non invece, innanzitutto, della microcriminalità o delle ondate di stranieri che, senza filtro, continuano a sbarcare sulle coste italiane. Le mozioni antifasciste nascono da qui e sono la spia di un'errata lettura del sentire del Paese da parte di una larga parte della sinistra. A questo si aggiunge poi un atteggiamento culturale antico: la convinzione, ereditata dalla tradizione comunista, di essere depositari di una sorta di superiorità morale. Quel complesso del migliore che legittima a tracciare il confine tra il bene e il male, tra il giusto e lo sbagliato. Tra chi può presentare un libro e apparire in tv e chi no.
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