"False notizie", un meccanismo infernale ma le menzogne in politica sono sempre esistite

Martedì 28 Novembre 2017
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Egregio direttore,
poiché sono veneziano, prendo il Vangelo di Marco e cerco il termine verità: esso vi compare 14 volte, per lo più ad aprire i discorsi del Nazareno. Inizio da qui per una breve considerazione a partire da una informazione, riportata in questi giorni dalla stampa, che mi ha sbalordito. Si racconta, infatti, di fabbricanti di fake news. A San Pietroburgo esiste un'Azienda, la Teka, che divulga scientificamente sui media vere e proprie menzogne. E' stata usata in Russia per notizie riguardanti l'Ucraina e, molto probabilmente, in occasione delle ultime elezioni americane. Capite dove siamo arrivati? Anche in Italia si costruiscono falsi dossier, si fanno circolare cattive notizie a tutti i livelli ed in tutti gli ambiti. E la verità, quella che ogni cittadino dovrebbe sforzarsi di pretendere al massimo possibile, soffre. E, se soffre la verità, come la Storia ammonisce, rovinano prima o poi i Popoli. Se si chiede ai Parlamenti l'approvazione di leggi serie per arginare questo fenomeno, questa però è una good news. Se si invitano i Partiti ad una autocritica anche su questo punto, non si fa altro, credo, che il loro (ed il nostro) bene. Siamo ancora in tempo?

Renato Omacini
Lido di Venezia

Caro lettore,
non c'è bisogno di scomodare il Vangelo. Basta fermarsi al 1922 quando Walter Lippmann nel suo fondamentale libro Public opinion conia il concetto di fabbrica del consenso. In realtà l'uso delle false notizie (fake news in inglese) per accrescere il proprio consenso o incrinare quello degli avversari è un'attività vecchia come il mondo. Ma è stato nei primi anni del 900, in particolare durante la prima guerra mondiale, che il ricorso alle false notizie come arma contro il nemico, interno od esterno, è entrata a far parte dell'arsenale delle nazioni e della politica. Oggi viviamo una stagione ancora diversa. Perchè la potenza e la capillarità dei social media come Facebook e Twitter fanno sì che una notizia si possa diffondere in pochi istanti in ogni angolo del globo senza che ci sia neppure la possibilità di verificarne l'origine e l'autenticità. Ormai ci sono vere e proprie organizzazioni che si occupano di questo: produrre notizie false e farle circolare. La politica finora ha pensato soprattutto di sfruttare questo fenomeno contro i propri avversari. Ora si accorge che il meccanismo infernale che si è creato rischia di danneggiare tutti. Per intervenire non è tardi. Basta farlo. E avere la forza di far rispettare a tutti le regole. 
 
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