Caro direttore,
in merito al nuovo ospedale di Padova ci sono e ci saranno infiniti articoli per l'importanza che riveste tale opera. Il progetto dell'attuale Amministrazione comunale ne prevede la realizzazione sull'attuale sito e con modalità di esecuzione a stralci. Non entro nel merito del progetto, che sembra più una bozza preliminare. La mia riflessione vuole essere un'altra: l'idea di costruire ancora sullo stesso sito è obsoleta e uso precisamente questo termine, perché ritengo che se si vuole veramente una struttura ospedaliera e universitaria nuova e di alto livello, questa non deve sottostare a limitazioni di aree e di spesa. Quindi al di là di una difesa ad oltranza del progetto nuovo ospedale sulla stessa area, mi sembra ci sia un altro pensiero da parte del Sindaco o chi per esso: si può fare e si può risparmiare.
Se Padova è o deve diventare una città europea come spesso dichiara il Sindaco, è importante che questo tipo di intervento non si fermi alla difesa dell'attuale localizzazione dell'ospedale, ma abbia una visione più ampia, si comprenda che eseguire un nuovo ospedale anche in altre aree forse è più funzionale, senza la paura di osare sulla tipologia di costruzione e sul costo dell'opera.
Il mio modesto invito è quello di riflettere anche sulla spesa: certo nessuno vuole sperperare i soldi pubblici, ma fare i parsimoniosi non sempre può essere utile in un intervento così importante e di qualità e soprattutto all'altezza delle aspettative del mondo accademico che si interfaccia non solo con i padovani e veneti, ma con gran parte del mondo scientifico.
Geom. Renato Morbiato
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Caro lettore,
il nuovo Ospedale di Padova non è un'opera fondamentale e prioritaria solo per Padova o i padovani, ma per tutto il Veneto che dove poter disporre nel suo futuro di una struttura sanitaria di assoluta avanguardia, non solo nazionale. Proprio per questa ragione non è ammissibile l'indecisionismo e il rimpallo di responsabilità che si sta consumando intorno a questa (ripeto: decisiva) opera. Lei invita a riflettere su alcuni aspetti importanti, quali i costi. Giusto. Ma forse sarebbe il caso che dalla riflessione si passasse finalmente alle scelte. Non abbiamo bisogno di una grande incompiuta, ma di un grande ospedale. L'infinito dibattito sulla localizzazione deve trovare una sua conclusione chiara e precisa. La politica, vecchia o nuova che sia, ha il compito di fare sintesi e dare soluzioni ai problemi. Se, a causa di veti contrapposti, non è in grado di farlo, viene meno alla sua funzione primaria e decisiva. In una parola: fallisce. A Padova è quello che sta accadendo.
Ultimo aggiornamento: 15:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA in merito al nuovo ospedale di Padova ci sono e ci saranno infiniti articoli per l'importanza che riveste tale opera. Il progetto dell'attuale Amministrazione comunale ne prevede la realizzazione sull'attuale sito e con modalità di esecuzione a stralci. Non entro nel merito del progetto, che sembra più una bozza preliminare. La mia riflessione vuole essere un'altra: l'idea di costruire ancora sullo stesso sito è obsoleta e uso precisamente questo termine, perché ritengo che se si vuole veramente una struttura ospedaliera e universitaria nuova e di alto livello, questa non deve sottostare a limitazioni di aree e di spesa. Quindi al di là di una difesa ad oltranza del progetto nuovo ospedale sulla stessa area, mi sembra ci sia un altro pensiero da parte del Sindaco o chi per esso: si può fare e si può risparmiare.
Se Padova è o deve diventare una città europea come spesso dichiara il Sindaco, è importante che questo tipo di intervento non si fermi alla difesa dell'attuale localizzazione dell'ospedale, ma abbia una visione più ampia, si comprenda che eseguire un nuovo ospedale anche in altre aree forse è più funzionale, senza la paura di osare sulla tipologia di costruzione e sul costo dell'opera.
Il mio modesto invito è quello di riflettere anche sulla spesa: certo nessuno vuole sperperare i soldi pubblici, ma fare i parsimoniosi non sempre può essere utile in un intervento così importante e di qualità e soprattutto all'altezza delle aspettative del mondo accademico che si interfaccia non solo con i padovani e veneti, ma con gran parte del mondo scientifico.
Geom. Renato Morbiato
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Caro lettore,
il nuovo Ospedale di Padova non è un'opera fondamentale e prioritaria solo per Padova o i padovani, ma per tutto il Veneto che dove poter disporre nel suo futuro di una struttura sanitaria di assoluta avanguardia, non solo nazionale. Proprio per questa ragione non è ammissibile l'indecisionismo e il rimpallo di responsabilità che si sta consumando intorno a questa (ripeto: decisiva) opera. Lei invita a riflettere su alcuni aspetti importanti, quali i costi. Giusto. Ma forse sarebbe il caso che dalla riflessione si passasse finalmente alle scelte. Non abbiamo bisogno di una grande incompiuta, ma di un grande ospedale. L'infinito dibattito sulla localizzazione deve trovare una sua conclusione chiara e precisa. La politica, vecchia o nuova che sia, ha il compito di fare sintesi e dare soluzioni ai problemi. Se, a causa di veti contrapposti, non è in grado di farlo, viene meno alla sua funzione primaria e decisiva. In una parola: fallisce. A Padova è quello che sta accadendo.
