Cosa sarebbe accaduto in Francia se un italiano avesse imitato Moscovici

Domenica 21 Gennaio 2018
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Caro Direttore,
il commissario europeo Moscovici parla solo a suo nome (ed interesse) ma cerca di far intendere al pubblico che invece interviene a nome della Comunità Europea. Non è vero. Il suo buffo cognome, simile alla marca di un ammazza mosche, ci ricorda la solenne batosta del suo partito alle elezioni politiche francesi.
Ora tenta goffamente e poco elegantemente di riconquistare un po' di visibilità attaccando il paese più debole ed indifeso della Comunità: l'Italia. Purtroppo l'Europa non è più quella dei grandi statisti europeisti come i nostri Martino ed Einaudi che nel dopoguerra salvarono l'economia italiana facendoci conquistare il prestigio che questa nazione merita. Ora l'Europa non è più quella dei suoi inizi: è diventata una sorta di club privato della sinistra.
Così il commissario antimosche interviene fuori luogo nelle nostre elezioni nazionali non avendo più in patria chi lo prende sul serio. Si dice preoccupato nel caso in cui il suo compagno Renzi dovesse perdere le elezioni italiane, ma spera che questo non avvenga perché l'Italia è come un gatto che cade sempre in piedi. Si, forse noi il gatto. Ma perché lui si ostina a comportarsi da topo?
Luigi Barbieri

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Caro lettore,
il termine statista mi sembra francamente esagerato per il commissario Moscovici che, probabilmente, avrebbe fatto buona cosa se avesse continuato a fare il sociologo invece di dedicarsi alla politica europea.
Sarebbe interessante vedere come avrebbero reagito monsieur Moscovici e i suoi connazionali se un commissario UE italiano si fosse permesso di esprimere giudizi su partiti francesi in piena campagna elettorale. Lo avrebbero (giustamente) massacrato. Dai giornali francesi sarebbero partiti fulmini e saette.
Noi invece alle parole di Moscovici abbiamo dato importanza e dedicato alle sue personali e ininfluenti opinioni titoli sulle prime pagine. Direi che non ne valeva la pena. «Non ti curar di loro ma guarda e passa», scriveva Dante. Forse scomodare il sommo poeta per Moscovici è persino troppo. Ma ci siamo capiti.
Ultimo aggiornamento: 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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