Gli arbitri sbagliano come i calciatori Ma non hanno i tifosi che li adorano e li difendono

Venerdì 4 Maggio 2018
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Caro direttore, 
sono un ex arbitro di calcio e dopo aver visto Roma-Liverpool, devo registrare che al centro delle polemiche ci sono sempre i cosiddetti errori arbitrali. Ogni partita si porta dietro i suoi veleni e mette al centro le conseguenze di questa o quella decisione. Premetto che l'utilizzo della Var anche a livello europeo avrebbe ridotto sostanzialmente i margini di errore, ma è anche vero che a casa nostra la Var ancora non è acquisita del tutto, viste le accuse di discrezionalità che ne caratterizzano l'uso. Quello che mi stimola in queste ore la riflessione è la costante secondo cui tutto si scarica sull'arbitro e alla fine le responsabilità dei calciatori finiscono sempre in secondo piano. A Roma, è vero, c'erano un rigore e un fuorigioco che alla moviola sono apparsi evidenti e che la Var avrebbe aiutato a rilevare, ma tutti gli errori dei giocatori dove sono finiti? I passaggi sbagliati, le occasioni mancate, le autoreti da comiche finali: quelli finiscono presto nel dimenticatoio. E' fin troppo facile scaricare sempre le responsabilità sul direttore di gara. Io resto convinto che la partita si fa sempre tutti insieme e ognuno deve rispondere delle proprie azioni. Per questo l'arbitro va coadiuvato, lealmente e responsabilmente. E questa è una riflessione che deve valere dai primi passi dei più giovani calciatori, e coinvolgere tutte le diverse componenti: genitori, allenatori, pubblico, stampa.


Sandro Del Todesco
Mogliano Veneto


Caro lettore, 
gli errori arbitrali fanno parte del gioco esattamente come quelli dei calciatori. Un fallo non visto o malamente valutato può condizionare il risultato di una partita non meno di un gol mancato sottoporta. Tutto vero. Ma il calcio non è semplicemente uno sport. E' anche, e sempre di più, un gigantesco spettacolo. Alimentato da un particolare e fondamentale carburante: il tifo. Di questo show i giocatori sono i primattori indiscussi: amati, mitizzati e idolatrati. Possono sbagliare, certo, ma un tifoso, per sua natura, non permetterà che altri critichino oltre a una certa misura i propri idoli. E sarà sempre più disposto a perdonare lo svarione difensivo o il passaggio sbilenco di un proprio beniamino, piuttosto che una svista arbitrale. Le giacchette nere invece non hanno tifosi e, pur interpretando un ruolo importante, sono dei comprimari del grande spettacolo del pallone: come tali diventano gli ideali protagonisti da mettere sulla graticola dei dibattiti in televisione o sulla stampa. La Var è un'innovazione importante proprio perché cerca di introdurre criteri scientifici in un mondo che è alimentato soprattutto da emozioni e pulsioni irrazionali. Ma rassegnamoci: non salverà gli arbitri dal ruolo di agnelli sacrificali che il grande show del calcio ha assegnato loro.
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