Abusare del proprio potere per far cancellare una multa è una colpa grave, non un peccato veniale

Martedì 31 Ottobre 2017
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Buongiorno Direttore.
in Italia, culla delle mafie, Paese del fatta la Legge, trovato l'inganno, del va bene 50 in nero e 50 in bianco?, Nel Paese dal quale chi eccelle deve scappare, e chi è ricattato ci deve stare, nella patria delle evasioni, della Fiat che sparisce in una notte e nessun dice bao. In un Paese del genere, i media si scatenano in titoli cubitali perché un tizio legato alla sindaca di Torino Chiara Appendino ha avuto indebitamente stracciata una contravvenzione di pochi euro. Ho recepito il mantra ( proprio loro che dovrebbero dare l'esempio) e lo condivido. Ma tutto questo inalberarsi non le pare l'ennesima sceneggiata? 


Ferdinando Parigi

Caro lettore, se l'Italia è la culla delle mafie questa non è una buona ragione per chiudere un occhio, e magari anche tutti e due, su reati di minore importanza. In questo nostro Paese il criterio del cosi fan tutti è troppo spesso utilizzato come alibi per non rispettare la legge e mettersi poi l'anima in pace. La telefonata che il capo di gabinetto del Comune di Torino, e uomo di fiducia del sindaco Appendino, ha fatto al responsabile dell'azienda dei trasporti del capoluogo torinese per far cancellare la multa a un suo amico, è grave non per il valore economico (minimo) della malefatta, ma perchè è indicativa di un certo modo di agire. Di fronte a un comportamento del genere è lecito chiedersi: ma se questo signore non si fa scrupolo di sfruttare il suo potere per una sanzione di 90 euro, cosa sarà disposto a fare quando in ballo ci saranno partite più importanti ed economicamente più sostanziose? La credibilità, per chi decide di occupare alcuni ruoli, è fondamentale. E Paolo Giordana, così si chiama il capo di gabinetto del comune di Torino, l'ha persa e quindi non aveva altra scelta che le dimissioni. 

Quanto al fatto che il capo di gabinetto di Torino fosse l'uomo ombra del sindaco-simbolo del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, questo ha certamente contribuito a rendere la notizia più clamorosa. Ma ormai dovremmo aver capito che, sul piano etico, la differenza la fanno le persone, non i partiti e i movimenti. E che, per tutti, vale sempre una regola: «A fare a gara a fare i puri, troverai sempre qualcuno più puro che ti epura». 
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