Bus imbrattato a Roma, denunciata la figlia di Asia Argento

Mercoledì 29 Agosto 2018 di Lorenzo De Cicco
Bus imbrattato a Roma, denunciata la figlia di Asia Argento
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L'esposto è stato mandato in Procura pochi giorni fa. L'Atac ha denunciato l'imbrattamento di un bus messo in atto dalla figlia di Asia Argento e del cantante Morgan, un episodio di cui la ragazzina, 17 anni, si era vantata con i suoi seguaci su Instagram a inizio agosto, con tanto di foto accanto ai sedili impiastricciati con lo spray e le manine a v, in segno di vittoria. Appena la notizia era venuta fuori, l'azienda dei trasporti aveva avviato un'indagine interna per capire quale fosse esattamente la navetta sporcata dalla figlia dell'attrice e leader del movimento Me Too che in questi giorni è finita a sua volta nel tornado di uno scandalo sessuale, accusata dall'attore Jimmy Bennett di averlo molestato nel 2013, quando lui era minorenne.
Ora che l'esposto è stato depositato Annalou, così si chiama la figlia di Argento e Morgan, rischia una multa fino a mille euro per il reato previsto dall'articolo 639 del codice penale, che punisce il «deturpamento delle cose altrui». Se i genitori saranno d'accordo, la ragazza potrebbe anche andare a ripulire un autobus della Capitale, come in genere chiede di fare il Campidoglio. I precedenti non mancano: tempo fa un teppista ha passato un mese in un deposito dell'Atac a scrostare i mezzi inzaccherati dai colleghi di bomboletta, mentre a gennaio quattro concorrenti del talent Amici andarono a raccogliere i sacchi della spazzatura dopo una bravata che Maria De Filippi non volle lasciar correre.
 
«STAY VANDAL»
Per il momento Annalou non sembra troppo pentita di quel gesto, né di averlo reclamizzato via social. A inizio agosto, quando il caso finì su tutti i siti, per qualche giorno la ragazza cancellò il suo profilo su Instagram. Oggi invece sia la pagina che la foto con i sedili imbrattati di vernice viola sono lì, in bella mostra, visibili a tutti. Qualcuno, nei commenti, le chiede: «Ma alla fine lo hai ripulito il bus?», ma non c'è traccia di una risposta. Qualcun altro la incoraggia invece: «Stay vandal».
Va detto che la giovane, quando la polemica era già montata, si era detta ravveduta, concedendosi però più di un'attenuante. L'aveva definita una «ragazzata», aggiungendo che a suo dire «non è una cosa strana per una ragazza della mia età» e che insomma chiedeva «scusa, ma non in modo conformista». Su Instagram si era rivolta non a «chi non sa nulla di me, di mio padre e mia madre, essere figlia loro non è una colpa», né a chi «non sa cosa significa avere oggi 17 anni, in questo mondo privo di esempi gentili, violento e disumano». Le scuse, aveva scritto sul social network, erano dirette «alle persone che si sono sporcate magari l'unica giacca che hanno», «a chi deve pulire», ai genitori «per avere dato un'altra occasione per criticarli» e «ai contribuenti» che pagheranno il lavoro straordinario di ripulitura. Ma se dopo l'esposto arriverà la multa, forse pagherà qualcosa anche lei.

 

Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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