Occhio a Facebook, i ladri ne approfittano: nel mirino le case di chi è in vacanza

Lunedì 31 Luglio 2017 di Vincenzo Malatesta
Occhio a Facebook, i ladri ne approfittano: nel mirino le case di chi è in vacanza
La polizia: discrezione sui social e solidarietà fra condòmini possono evitare brutte sorprese


No a brutte sorprese al ritorno dalle vacanze. Con l’estate tornano d’attualità i consigli di polizia e carabinieri contro le intrusioni in casa, cui si aggiunge il decalogo di Assiv, l’associazione italiana vigilanza servizi fiduciari, per tenere lontani i topi di appartamento.
 
Massima riservatezza
 
Anzitutto discrezione sui social network e solidarietà fra condomini. Meglio non far sapere a estranei i programmi per le vacanze pubblicando su Facebook foto da località esotiche o post geolocalizzati che aiutano i malintenzionati. Preferibile scambiare i numeri di cellulare con i vicini per contatti in caso di necessità. Chi vive nell’edificio può raccogliere posta e pubblicità per evitare che si accumulino nella cassetta e dare un occhio all’appartamento disabitato. Per brevi assenze c’è consiglia di lasciare accesa una luce oppure radio o tv: un timer può programmare accensione e spegnimento. Niente pubblicità anche in segreteria telefonica: «Al momento non possiamo rispondere» è l’annuncio più adatto; preferibile ascoltare a distanza i messaggi ricevuti. Su citofono e buca della corrispondenza basta mettere solo il cognome. 
 
Oggetti fotografati
 
È buona regola non tenere in casa grosse somme di denaro e gioielli. I documenti personali devono essere custoditi in cassaforte o in altro luogo sicuro: va mantenuto il segreto sulle apparecchiature di cui si è dotati. Da conservare con cura le fotocopie dei documenti di identità e gli originali di rogiti, contratti, ricevute e così via. Da fotografare gli oggetti di valore riempiendo la scheda, con tutti i dati utili in caso di furto: le forze dell’ordine dispongono di servizi di bacheca online in favore dei proprietari derubati per agevolare i ritrovamenti.
 
Difese passive
 
Veniamo alle difese passive. Al top la porta blindata con spioncino e serratura di sicurezza. Utile  l’installazione di videocitofoni o telecamere a circuito chiuso. Consigliabili grate e vetri antisfondamento per chi abita ai piani bassi o all’attico: la sbarre anti-intrusione devono essere robuste, con uno spazio sotto i dodici centimetri fra l’una e l’altra, e montate pure in modo da non poter costituire un’utile scala per arrampicarsi al piano di sopra.  L’antifurto oltre che interno deve essere periferico, vale a dire proteggere il perimetro esterno dell’appartamento. L’allarme va installato in modo che entri in funzione prima che il ladro inizi il tentativo di intrusione, quindi non troppo vicino all’area da tutelare: un oggetto posizionato in prossimità delle cellule fotoelettriche obbliga il ladro a spostarlo per aver accesso ai locali e attiva la sirena ancora prima che il malintenzionato possa attaccare le grate.


Vigilanza fai-da-te

Il sistema può essere collegato alle forze dell’ordine o alla centrale operativa di un istituto di vigilanza. E deve aver un impatto acustico notevole per spaventare il topo d’appartamento e richiamare l’attenzione dei vicini. Ma va sottoposto periodicamente a una seria manutenzione: quando suona spesso e senza motivo, disturba i condomini e non viene preso in considerazione. In rete esistono modelli fai-da-te, costano da cento a 700 euro: kit standard con una centrale, tastiera, sirena e combinatore telefonico, spesso con interfaccia wireless.
 
Nascondigli bruciati

Per il resto basta il buon senso. Non lasciate mai la chiave sotto lo zerbino o in altri posti facilmente intuibili e vicini all’ingresso. Non fate lasciare biglietti di messaggio attaccati alla porta: rivelano che in casa non c’è nessuno. I primi posti nei quali frugano i ladri sono armadi, cassetti, vestiti, l’interno dei vasi, quadri, letti e tappeti.
 
Un furto in casa ogni due minuti
 
In Italia si compie un furto in abitazione ogni due minuti. Lo rileva il Censis che stima una media di 689 colpi al giorno nel corso del 2015. E comunque le denunce specifiche sono in calo: nel 2016 i reati segnalati risultano 300 in meno rispetto all’anno precedente: 330.598 i furti denunciati, dei quali 42.320 in abitazione e 27.790 in negozi. È quanto emerge dalle statistiche del servizio analisi criminale della polizia. Ma tra il 2004 e il 2013 a Roma il fenomeno è aumentato del 120 per cento.
 
Delinquenza comune, quanto mi costi
 

Ammonta 37,6 euro per abitante il costo stimato pro capite della criminalità comune a Roma nel corso del 2015. Lo calcola il centro universitario Transcrime nello studio realizzato in collaborazione con il dipartimento della Pubblica sicurezza: in un anno in Italia sono stati sottratti un totale di circa 706 milioni di euro, corrispondenti a circa 12,5 euro per abitante con reati appropriativi, come furti e rapine. Roma e Milano sono le province dove sono stati sottratti gli importi più alti.
  
 
Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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