Madonna rivela: «Mio figlio vuole fare il calciatore: potevo portarlo a Torino ma ho scelto Lisbona»

Martedì 31 Luglio 2018
Madonna a Vogue Italia: «Stavo per portare mio figlio a Torino. E se diventerà il prossimo Cristiano Ronaldo »
«Mio figlio David, che il 24 settembre compirà 13 anni, vuole giocare a livello professionistico.
Ho fatto di tutto per trovargli le migliori scuole di calcio con i migliori allenatori, ma l’America in questo campo è piuttosto arretrata rispetto al resto del mondo. Vedevo la sua frustrazione, e poi mi sembrava anche il momento giusto. Sentivo che avevamo bisogno di un cambiamento e volevo andare via per un po’ – come sa, questo non è il momento migliore per l’America –
».

Madonna, che compirà 60 anni il prossimo 16 agosto, vive da un anno a Lisbona con quattro dei suoi sei figli: David Banda e Mercy James, di 12 anni, e le gemelle Stella e Esther, 5 anni. La popstar, in esclusiva mondiale sul numero di agosto di Vogue Italia, rivela i motivi del trasferimento e racconta la sua vita di tutti i giorni nella capitale portoghese. Madonna è infatti protagonista della storia di copertina del magazine con un eccezionale servizio fotografico realizzato da Mert&Marcus, che hanno potuto seguire la popstar a Lisbona nei suoi luoghi quotidiani, e ritrarla in compagnia dei suoi quattro figli.

«Mi sono detta: vediamo un po’ se per un anno riesco a vivere da un’altra parte e a portare i miei quattro figli in un ambiente diverso, perché penso sia importante farli crescere a contatto con culture differenti. La scelta era fra la Juventus Academy a Torino, il Barcellona e il Benfica o lo Sporting a Lisbona. Ci sono andata e ho cercato di immaginarmi come fosse abitare in queste città. Certo, Barcellona è una città fantastica, e anche Torino mi piace, ma non mi sembra adatta ai bambini. Va bene per gli intellettuali, con tutti quei bellissimi musei e quei palazzi imponenti, ma non credo che i ragazzi si sarebbero divertiti. Devo pensare a tutti, non posso tenere conto soltanto di David. Così sono andata a Lisbona e nel complesso mi è sembrata la scelta migliore. (…) Il Portogallo è imbevuto di storia: il suo impero ha lasciato un segno nel mondo, l’architettura è straordinaria. Ed essendo anche il luogo dove ha avuto origine lo schiavismo, risente delle influenze musicali di paesi come l’Angola e Capo Verde, oltre che della Spagna. E se questo non bastasse, una delle mie attività preferite in assoluto è andare a cavallo. (…) Per cavalcare vado a Comporta, o a casa di amici, o ad Alcácer. Sono molte le zone circostanti dove poter andare a cavallo, e ogni volta che mio figlio la domenica non ha la partita, la giornata diventa un’avventura in cui scegliamo un posto dove cavalcare».

Nell’intervista a Vogue Italia, Madonna spiega come l’esperienza di Lisbona sia stata fonte d’ispirazione anche per il suo prossimo disco.

«Dico sempre che il Portogallo è governato da tre f: fado, football e Fátima. È anche un paese molto cattolico, cosa che a me sta benissimo. Mi ricorda Cuba, perché le persone non hanno molto ma apri la porta di qualsiasi casa, vai in qualsiasi vicolo e sentirai sempre della musica. (…) Si ascolta sempre tanto fado e il kuduro, un genere musicale angolano. Anche molto jazz, e della vecchia scuola: una cosa bellissima. Ho incontrato tanti musicisti meravigliosi e molti di loro hanno finito per collaborare al mio nuovo disco, perciò Lisbona ha influenzato la mia musica e il mio lavoro. Come avrebbe potuto essere il contrario? Impossibile passarvi un anno senza essere condizionata da tutta la cultura che mi circondava.»

Ma la vita della mamma del calciatore, ha rivelato Madonna a Vogue Italia, non è tutta rose e fiori.

«Qualsiasi donna che si dedichi a tempo pieno ai figli, che vada e venga dai campi di calcio, le risponderebbe che intanto una vita non ce l’ha perché le cose cambiano di settimana in settimana e le partite di fine settimana in fine settimana: a volte sono in città, a volte no, e fino al giovedì sera non si sa se saranno di sabato o domenica, se a mezzogiorno o magari più tardi. È impossibile organizzarsi e poi hai come la sensazione di essere ingiusta nei confronti degli altri figli, per non dire di te stessa!»

Ma la popstar afferma che tutti i suoi figli si sono adattati al cambiamento.

«La cosa più sorprendente è la loro capacità di superare ogni ostacolo, immergersi in qualsiasi cosa, nella musica, nel ballo, nel pallone e negli sport in generale, attività che li portano a stretto contatto con gli altri e rendono l’adattamento più facile. (…) I ragazzi hanno imparato a parlare portoghese stando in mezzo agli altri, non sedendosi in un banco di scuola con una lavagna davanti, per capirci. In questo modo imparare è divertente, è interattivo. Soprattutto per Stella ed Esther, che hanno passato quattro anni in orfanotrofio; sono così felici di stare con gli altri, di rendersi utili, di fare parte di un gruppo, piccolo o grande che sia, di essere delle leader. Sono estremamente forti e piene di vita e di gioia. (…) Sono due bambine molto aperte e a causa del mio lavoro e dei continui viaggi per il mondo, delle cose che faccio e dei posti in cui mi ritrovo. Tutti i miei figli hanno la mente molto aperta e io ne sono molto orgogliosa. C’è gente che mi dice: di certo vuoi che tuo figlio diventi un calciatore di successo, la maggiore (Lourdes, nda) una ballerina, Rocco un pittore. E io rispondo sempre di no, quello che voglio per i miei figli è che diventino esseri umani responsabili, capaci di amare e di provare compassione. Nient’altro. Non mi importa quale via seguano, voglio solo che siano dei bravi esseri umani che trattano tutti gli altri con dignità e rispetto a prescindere dal colore della pelle, dalla religione e dal genere sessuale. Questa è la cosa più importante, mi spiego? Se poi dovessero diventare il prossimo Picasso o Cristiano Ronaldo, benissimo, sarebbe solo la ciliegina sulla torta».

Madonna ha anche parlato con Vogue Italia del Malawi, dove nel 2006 ha fondato l’organizzazione a scopo di beneficenza Raising Malawi, creata per assistere i bambini del luogo resi orfani dall’AIDS, e dove ha incontrato e adottato i figli David e Mercy James. Lo scorso anno ha aperto il primo ospedale pediatrico del Paese, che porta il nome della figlia Mercy James e che la popstar visiterà a breve per il primo anniversario dall’inaugurazione.

«L’idea non è di portare personale da fuori, bensì di istruire e preparare i malawiani che vogliono fare i dottori, i chirurghi, gli infermieri: è questo il modo in cui un Paese può diventare autosufficiente e orgoglioso di se stesso. (…) Nell’ospedale vengono realizzati interventi chirurgici che in altre parti del mondo non esegue nessuno. La settimana scorsa, in terapia intensiva, è stato eseguito un intervento su due gemelli siamesi nati con il fegato in comune. Le probabilità che sopravvivessero all’operazione – che vivessero – erano molto scarse. Alla fine, non soltanto l’intervento è riuscito bene, ma i bambini sono sopravvissuti e stanno recuperando. Non ha idea di quanto ciò possa rendere orgogliosi, di cosa significhi per la gente del luogo, per la comunità, poter dire: «Abbiamo fatto una cosa che non sa fare nessuno. Abbiamo salvato delle vite e le abbiamo cambiate». È questo a dare speranza alla gente».
Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 00:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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