Dal primo gennaio è scomparso il Corpo Forestale dello Stato. Qualcuno se ne è accorto?

Lunedì 6 Febbraio 2017
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Dal primo gennaio senza alcuna levata di scudi di chicchessia, ambientalismo in primis, è scomparso il Corpo Forestale dello Stato. Quasi 200 anni di storia glorioso, venne istituito infatti nel 1822 dal re Carlo Felice di Savoia, cancellati con un tratto di penna dal ministro Madia nel quadro della riforma della P.A. A rimetterci siamo stati tutti e lo si è drammaticamente visto col recente terremoto in Italia centrale con uomini e mezzi, ora militari a tutti gli effetti essendo stati inglobati nei Carabinieri, fermi per diatribe burocratiche, inevitabili quando si prendono decisioni a metà e palesemente errate.

La specificità del Cfs si è ora perduta in mille rivoli per la gioia di piromani, bracconieri, speculatori, inquinatori e politici sordi e ciechi. Nuclei come il Nicaf per i crimini ambientali, il Niab per gli incendi boschivi, il Noa per il bracconaggio, tanto per citarne alcuni, composti da uomini di altissima professionalità ed acume investigativo sono stati sventrati a favore di Vigili del Fuoco, Polizia, Finanza, a che pro proprio non si capisce. Stazioni decisive sul territorio come Domodossola, L'Aquila, Palus San Marco ora sono caserme. Boschi preziosi come la riserva di Somadida in Cadore ed il Cansiglio che la Repubblica Serenissima curava e coltivava con scrupolo maniacale, il bosco che suona della Val di Fiemme dove da tutto il mondo arrivano per cercare i legni di risonanza sono per sempre senza i loro guardiani attenti e scrupolosi. E lo stesso dicasi per i nostri 20 parchi nazionali e le 130 aree protette. A loro saremo eternamente grati ricordando tra le tante benemerenze la ricostruzione del patrimonio arboreo dell'Altipiano di Asiago dilaniato da due guerre mondiali ed il ripristino di quello friulano dopo il sisma del 1976. Pro Natura Opus et Vigilantia recitava il loro motto: un lavoro prezioso e silenzioso come colpevolmente silente è stata la sua sciagurata cancellazione.

Vittore Trabucco
Treviso
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