Preghiera degli Alpini, ecco come dividerei le colpe

Mercoledì 26 Agosto 2015
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Caro Gazzettino,

a bocce ferme e a mente fredda forse quella che è stata definita dal quotidiano dei vescovi "Una tempesta in un bicchier d'acqua" merita di essere ancora analizzata. La preghiera degli Alpini, la sua mancata lettura ... insomma, di chi è la colpa? In un certo senso, tanto degli Alpini quanto del Vescovo.



E' sotto gli occhi di tutti coloro che frequentano la diocesi di Vittorio Veneto, infatti, che in questi anni l'Ufficio liturgico Diocesano (deputato a regolamentare questi problemi) ha lavorato poco e male e lo stesso vescovo, per ammissione del diretto interessato, "Non ha mai emanato regolamentazioni" per la lettura o meno delle preghiere di Alpini (o altri corpi armati/associazioni) durante le Messe, lasciando tutto alla "tradizione e al buon senso".



Quale buonsenso - viene da chiedersi? Quello per cui alcuni parroci consentono la lettura e altri no? Quello per cui - per via di questi atteggiamenti discordanti - alcuni parroci sono "buoni" e altri "cattivi"? E' questa la situazione che si sta venendo a creare, in mancanza di una regolamentazione comune; da questo punto di vista il vescovo di Vittorio Veneto e i suoi consiglieri sono estremamente colpevoli, colpevoli di esporre i loro preti più discreti a giudizi ingiusti o di lasciare mano libera ad iniziative incongrue ai parroci più scaltri - per tacere delle complicazioni politiche inutili che il gesto di quel prete di Follina, colpevole di aver chiesto motu proprio delle "correzioni" a una preghiera storica ha portato con sé in un momento socialmente caldo come questo.

Insomma, occorre uniformità, in una diocesi, e quando essa manca, manca il tessuto stesso che vivifica una chiesa particolare.



Questo significa che gli Alpini (o le altre comunità/associazioni che pretendono di leggere le loro preghiere dall'ambone) non hanno colpe? No, anche loro, irrigidendosi, hanno dato impressione di essere meno comunicativi e concilianti di quanto non siano in realtà: l'operosità di questo corpo militare glorioso (e l'amore che la gente veneta sa tributargli così generosamente) testimoniano che esso merita ben altro che non finire impelagato in sterili polemiche. Si poteva fare a meno di leggere la preghiera? Non necessariamente, ma per il bene della tranquillità si potevano accettare le modifiche.

Ognuno riconosca le proprie colpe e - per il bene del territorio - si torni ad andare in armonia.



David Casagrande

Treviso
Ultimo aggiornamento: 13:18

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