Al Tre Pini ci andavo da bambino, da adolescente e da ragazzo. Allenamenti basket il pomeriggio e compiti che non facevo mai. In realtà ci andavo spesso anche di giorno, saltando scuola. Mi intrufolavo nel pallone pressostatico e tiravo a canestro per ore.
Quei Tre Pini sono stati per noi petrarchini il simbolo di appartenenza a qualcosa che ci ha reso orgogliosi e parte di una storia lunga e pulita. Sotto quei Pini sono nate amicizie, sfide, liti e amori. Era un tesoro, l'Antonianum, che pezzo dopo pezzo stiamo perdendo. Come quando abbatterono il palazzetto Tre Pini. Come scrisse qualcuno sull'entrata: "Questo è il cuore del Petrarca e senza cuore non si vive".
Sopravviveremo, le nuove generazioni avranno nuovi simboli, e nuovi alberi. Per noi che siamo cresciuti lì, i Tre Pini ce li porteremo sempre nel cuore.
Giorgio S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Quei Tre Pini sono stati per noi petrarchini il simbolo di appartenenza a qualcosa che ci ha reso orgogliosi e parte di una storia lunga e pulita. Sotto quei Pini sono nate amicizie, sfide, liti e amori. Era un tesoro, l'Antonianum, che pezzo dopo pezzo stiamo perdendo. Come quando abbatterono il palazzetto Tre Pini. Come scrisse qualcuno sull'entrata: "Questo è il cuore del Petrarca e senza cuore non si vive".
Sopravviveremo, le nuove generazioni avranno nuovi simboli, e nuovi alberi. Per noi che siamo cresciuti lì, i Tre Pini ce li porteremo sempre nel cuore.
Giorgio S.
