«Halloween, mettiamo sale nelle zucche»

Lunedì 31 Ottobre 2016
«Halloween, mettiamo sale nelle zucche»
Caro Gazzettino,
All Hallows’ Eve, contratto e storpiato in Halloweeen, è la vigilia di Tutti i Santi. Basterebbe il nome a ricordare il  riferimento alla solennità che celebra quanti vivono già la vita piena promessa nel giorno del battesimo. Nell’ottica delle fede, questa vita piena è esattamente l’antitesi della paura e del terrore  che la festa commerciale di Halloween cerca di insinuare tra le mura domestiche. Si tratta, ormai, di un fenomeno irreversibile contro il quale sembra davvero poco produttivo lanciare strali.

Possiamo contenere, orientare, accompagnare cercando di approfondire il significato originario delle feste che hanno generato fenomeni commerciali. Il muro contro muro non ha mai generato grandi risultati. Nel 2007 Le sentinelle del mattino, un gruppo di evangelizzatori aggregatisi sotto la guida di don Andrea Brugnoli di Verona, ha proposto un’alternativa molto intelligente: Holyween. Il suggerimento è quello di consegnare ai ragazzi l’immagine di un santo, magari con una parte della sua biografia stampata dietro e altro lasciato alla ricerca personale, accompagnata da un lumino che va lasciato acceso e visibile in strada per tutta la notte della vigilia di Ognissanti. Immagini e istruzioni si trovano all’indirizzo www.sentinelledelmattino.org/it/cosa-facciamo/dettaglio/holyween.html.

Tre le idee originali segnalo quella della Federazione oratori milanesi che, per il secondo anno consecutivo, propone ai ragazzi un caccia al tesoro notturna tra le antiche chiese storiche del centro, sulle orme dei santi.

Ammettiamolo, le proposte alternative hanno un ascendete più debole rispetto al Trick or treat, il “dolcetto o scherzetto”, e nemmeno esercitano il fascino del macabro che tanto coinvolge i più giovani. Da comunicatore suggerirei di accompagnare comunque questa vigilia, con chiarezza e determinazione, ma senza opposizioni dure che non aiutano. Accompagnare significa anche accogliere che esista un aspetto commerciale, che va limitato e contenuto per dare spazio al mistero cristiano celebrato: niente di così alieno rispetto a quanto abbiamo fatto nei confronti delle feste natalizie nel corso di tanti anni. Le comunità cristiane sono chiamate a contribuire alla creazione di coscienze che sostengano le persone nel tempo, non a consegnare divieti.

Un “no” chiaro e preciso, invece, va detto alle pratiche che confinano con l’esoterico. In questo caso la determinazione di educatori e famiglie aiuta, soprattutto nel caso di preadolescenti e adolescenti. Purtroppo, anche in questi giorni, si ha notizia di furti sacrileghi e di attività occulte finalizzate a celebrazioni da tenersi alla vigilia della festa di Tutti i Santi. Presidiamo pure, senza esitazione, la soglia che separa una festa di costume dall’accesso ad una dimensione rischiosa e spesso nociva.

La parla chiave resta comunque “accompagnare”, anche quando gli eccessi prendono troppo la mano. Affiancarsi e aiutare a capire fornisce un sostegno che garantisce maggiore continuità alle scelte personali. Chi ha ricevuto un invito accorato ad essere sale della terra, non difetterà certo di coraggio e mezzi per distribuire anche un po’ di sale nelle zucche.

don Marco Sanavio
Direttore www.diocesipadova.it
Ultimo aggiornamento: 13:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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