Noi disabili invisibili e gli idioti che ci deridono

Sabato 3 Dicembre 2016
Noi disabili invisibili e gli idioti che ci deridono
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Caro Gazzettino, 
oggi, 3 dicembre, è la Giornata Mondiale delle disabilità invisibili. Come la mia.
Vorrei dedicare questo pensiero a tutte le "persone", e lo scrivo tra virgolette ironicamente perché non le considero tali, che negli ultimi anni hanno deriso la mia malattia, il mio dolore fisico e morale, hanno sottovalutato le mie condizioni di salute (a proposito: il 16 dicembre tornerò in sala operatoria per la sesta volta in tre anni), hanno fanno battute umilianti sul mio handicap, hanno finto di essere amiche sparlandomi invece dietro, hanno tentato in tutti i modi di mettermi il bastone tra le ruote pur conoscendo TUTTO di me.

Ecco: sappiate che esistiamo anche noi #disabiliinvisibili , non siamo Alex Zanardi o Bebe  Vio o tutti questi esempi di vita che elogiate (giustamente) nei vostri post. Siamo persone anonime, sconosciute, che soffrono, che urlano senza essere ascoltate. Che subiscono umiliazioni e torti e non possono farci niente.

Io sto male. Sono una donna che ha subito tre amputazioni: intestino, ampolla rettale e vescica. Quattro asportazioni parziali. Ho i nervi sacrali così lesionati che se non avessi inserito un neurostimolatore nella schiena, non potrei espletare le mie funzioni corporali. La mia malattia NON ha cura.

Mi fermo qui, non sto ad elencare le mille cose che non posso più fare perché non voglio essere compatita.
È ora che vi rendiate conto che le conseguenze dell'endometriosi non sono barzellette. Qui si tratta di menomazioni permanenti, di organi amputati che non permetteranno più un'esistenza normale. Il vostro NON riconoscere noi disabili invisibili è la dimostrazione della vostra ignoranza e soprattutto della vostra meschinità.

Non si ride mai della sofferenza altrui. MAI.

Vania Mento
Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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