Cara Italia, ti scrivo una lettera d'amore

Mercoledì 10 Febbraio 2016
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Cara Italia,
ti scrivo questa lettera d’amore perché sono un innamorato smarrito. Follemente innamorato, inebriato dalla totalità della tua bellezza che a volte è così esagerata da farmi rimanere senza fiato, da rimanere assorto a guardarti con gli occhi trasognati. Sembra che tu sia l’opera d’arte uscita dalle mani di un’artista divino che non si è dimenticato neanche un particolare, che ha usato tutta la tavolozza per riempire di sfumature questa bizzarra tela. La tua forma era già il presagio della tua stravaganza: sei uno stivale accarezzato da tre mari e ancorato al Continente dal gioiello delle Alpi.

Non sei uno stivale qualsiasi! Sei sinuoso nelle tue forme e sensuale. Lungo la tua siluette sei agghindato di isole e isolette che ti rendono ancora più attraente.

Sei donna, una donna affascinante. A guardarti dall’alto sembri la trina di uno splendido merletto uscito dalle mani di una ricamatrice che, in ogni tua parte, ha usato fili variopinti e tutti i punti di ricamo conosciuti.

Sei piccina ma non sei mai stata timida; la tua personalità forte, determinata è emersa subito. Hai conquistato il mondo con la tua eleganza, la tua cultura, l’arte, il gusto estetico, la bellezza naturale, la genialità di chi ti ha popolata, la creatività, i frutti della tua terra, la meraviglia dei tuoi prodotti, la musica, il teatro, le canzonette, la solarità della tua gente.

Quando sono venuta al mondo, da subito, ho capito che ti amavo follemente e che non c’era un altro posto al mondo nel quale avrei voluto nascere. L’aria di campagna che mi ha cresciuto ai valori deI rispetto per le persone e per la vita. E solo qui poteva avvenire questo.

L’artista folle e divino che ti ha creato ha deciso che proprio sulla trama del tuo merletto sarebbero state ricamate Venezia, Firenze, Roma ma anche Siena, Torino, Trieste, ma anche Asolo, Taormina, Gubbio, ma anche Oderzo e Portobuffolè ma anche Borgo Malanotte e Tempio di Ormelle, ma anche…ma anche…ma anche un’infinità di altre meraviglie.

Ha deciso che dalle forme materne e burrose del tuo corpo sarebbero nati Dante, Leonardo, Giotto, Galileo, Caravaggio, Palladio, Tiepolo, Canaletto, Leopardi ma anche Verdi, Puccini e Morricone ma anche… ma anche… ma anche tantissime altre meraviglie.

Ma sono nati anche un sacco di brava gente e persone che si sono dati da fare per uscire dalle sofferenze delle guerre e della miseria.

Ora stai soffrendo e io sono smarrito. Non vorrei che tu soffrissi. I contorni del tuo corpo sono accarezzati da una splendida mano azzurra, i tuoi seni, i tuoi glutei, le tue carni, sono aride ma lì dove le goccioline ti rinfrescano sei verdeggiante e viva. Ma soffri le scelte di chi non ha saputo tutelare la tua bellezza. Soffri il disamore di chi ti ha svenduto e violentato per quattro soldi. Soffri la rassegnazione e la stanchezza della tua gente. Soffri la prepotenza e l’arroganza di chi ti vuole rovinare e non ti ama. Soffri l’incomprensione dei potenti che soffocano la tua libertà e la tua creatività e vogliono metterti il cappio.

Riscattati, ribellati, fai splendere il tuo corpo. Rinasci! Liberati dalla sofferenza che deturpa la tua meravigliosa bellezza.

Io ti aiuto, ti difendo… ci provo…ce la metto tutta ma sono un innamorato smarrito non posso salvarti da solo ma ce la metto tutta te lo prometto.

Il tuo innamorato

Alberta Bellussi
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