Caro Gazzettino,
la morte di un bimbo non è mai cosa semplice. Sono molti i perchè che si affollano nella mente di chi quel bimbo lo ha conosciuto, lo ha visto giocare e crescere, come per me nel tragico caso di Vittorio Veneto. L'unica risposta che riesco a darmi è che la troppa sensibilità è stata la sua rovina. da sempre è stato il capro espiatorio del gruppo.
Ora che lui non c'è più se ne creerà un altro o finalmente gli altri genitori smetteranno di giustificare i propri figli? Da quello che vedo per loro, tutto continua come se nulla fosse, quello che è successo per molti è stato solo l'epilogo di un ragazzino "sopra le righe" e chissà se si daranno il tempo e lo spazio per comprendere, riflettere su questo dramma. si è scritto molto in questi giorni sul disagio degli adolescenti, si è detto molto nel piccolo villaggio, ma non si è parlato del disagio di chi è vittima e agisce sotto indicazione di altri , e i primi sono proprio quei genitori che non vogliono guardare in faccia la realtà. magari si fermassero a riflettere, oltre a spendere vuote parole tra loro.
Chissà se hanno parlato di questo con i loro figli, gli stessi che giocavano con lui o se invece, ipocritamente contineranno a negare la realtà vivendo come se questa tragedia non gli appartenesse, come se quanto accaduto fosse una realtà distante dalla loro. e questo è ciò che mi ferisce di più, la stupidità del non voler vedere.
Lettera firmata
Vittorio Veneto
© RIPRODUZIONE RISERVATA la morte di un bimbo non è mai cosa semplice. Sono molti i perchè che si affollano nella mente di chi quel bimbo lo ha conosciuto, lo ha visto giocare e crescere, come per me nel tragico caso di Vittorio Veneto. L'unica risposta che riesco a darmi è che la troppa sensibilità è stata la sua rovina. da sempre è stato il capro espiatorio del gruppo.
Ora che lui non c'è più se ne creerà un altro o finalmente gli altri genitori smetteranno di giustificare i propri figli? Da quello che vedo per loro, tutto continua come se nulla fosse, quello che è successo per molti è stato solo l'epilogo di un ragazzino "sopra le righe" e chissà se si daranno il tempo e lo spazio per comprendere, riflettere su questo dramma. si è scritto molto in questi giorni sul disagio degli adolescenti, si è detto molto nel piccolo villaggio, ma non si è parlato del disagio di chi è vittima e agisce sotto indicazione di altri , e i primi sono proprio quei genitori che non vogliono guardare in faccia la realtà. magari si fermassero a riflettere, oltre a spendere vuote parole tra loro.
Chissà se hanno parlato di questo con i loro figli, gli stessi che giocavano con lui o se invece, ipocritamente contineranno a negare la realtà vivendo come se questa tragedia non gli appartenesse, come se quanto accaduto fosse una realtà distante dalla loro. e questo è ciò che mi ferisce di più, la stupidità del non voler vedere.
Lettera firmata
Vittorio Veneto