Processo all'ex suora Maria Angela Farè: sì alla perizia su lettere e diari di Eva Sacconago

Giovedì 4 Ottobre 2018
Processo all'ex suora Maria Angela Farè: sì alla perizia su lettere e diari di Eva Sacconago
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MILANO «Denunciami appena puoi… solo la morte ci può separare, e non è uno scherzo! Ricordatelo». E’ uno dei messaggi, una valanga, con cui l’ex suora Maria Angela Farè subissava Eva Sacconago: in alcuni la adulava, in altri la implorava, la maggior parte conteneva vere e proprie minacce. Ora quegli scritti - bigliettini, lettere, diari ma anche sms e mail - custoditi in quattro faldoni e due scatoloni, sono il cuore del processo. La prima Corte d’Appello di Milano, accogliendo la richiesta della procura generale e della parte civile, ha riaperto l’istruttoria dibattimentale nel processo di secondo grado a carico di Maria Angela Farè, condannata a tre anni e mezzo di carcere dal tribunale di Busto Arsizio per un episodio di violenza sessuale nei confronti di Eva Sacconago. Avvenuto poche settimane prima che la giovane si togliesse la vita, a 26 anni, nel giugno 2011.
LA PERIZIA
I giudici hanno affidato al professor Franco Martelli, docente alla Università Statale e specializzato in psichiatria e criminologia clinica, l’incarico di effettuare l’analisi degli appunti, dei diari e dei messaggi, anche audio, con cui l’ex suora, di ventiquattro anni più anziana di Eva, perseguitava la sua vittima conosciuta all’oratorio Sant’Edoardo di Busto Arsizio quando aveva quindici anni. La perizia psichiatrico-documentale servirà a stabilire se Eva Sacconago si trovasse in una condizione di sudditanza psicologica nei confronti di Maria Angela Farè, che avrebbe abusato di lei dal 2002, quando era ancora minorenne, fino a poco prima che la giovane si togliesse la vita. In sostanza è stato chiesto di accertare il presunto vizio di personalità di vittima e imputata. Le operazioni peritali cominceranno il prossimo 24 ottobre e Martelli avrà tempo sessanta giorni per depositare la sua relazione. Il sostituto pg Giulio Benedetti, che ha rappresentato l’accusa in rappresentanza della collega Daniela Meliota, ha chiesto anche di sentire come testi aggiuntivi il sacerdote del quale Eva si innamorò e una amica della ragazza. Su questo punto, così come sull’istanza della congregazione religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, alla quale apparteneva la suora, di essere esclusa come responsabile civile, la Corte si è riservata di decidere.
I DUE DIARI
Per l’avvocato di parte civile dei genitori di Eva, Tiberio Massironi, la perizia è fondamentale per mettere in evidenza la condizione di inferiorità della giovane nei confronti dell’ex suora.
Mentre secondo i difensori di Maria Angela Farè - gli avvocati Fabrizio Busignani e Raffaella Servidio - l’accertamento, peraltro mai richiesto dal pm in primo grado, è inutile dal momento che è impossibile avere un confronto sulla vicenda con la presunta vittima. A parlare per lei però, ha deciso ora l’accusa, ci sono i due diari che nel 1999 l’adolescente Eva, allora appena tredicenne, cominciò a scrivere quando la relazione con la suora era appena agli inizi. E che verranno analizzati dal perito per determinare se possano aver causato in Eva una protratta condizione di debolezza. Si torna in aula il 29 gennaio.
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