Regioni, il vitalizio resiste tra tagli, frenate e ricorsi

Domenica 1 Luglio 2018 di Diodato Pirone
Regioni, il vitalizio resiste tra tagli, frenate e ricorsi
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Neanche il governo dei 5Stelle riuscirà a liberarci del tema dei vitalizi. Insignificante sul piano concreto (tutti i vitalizi italiani, nazionali e regionali sono meno di 6.000 e i risparmi dalla loro riforma possono ammontare a una settantina di milioni quando la spesa previdenziale italiana è di 270 miliardi) questo argomento resta una delle molle rancorose che fanno lievitare i voti dei 5Stelle che dunque continuano a utilizzarlo senza “chiuderlo”.
Così pochi giorni fa il presidente della Camera, Roberto Fico, ha presentato la propria proposta di tagli sia pure senza intervenire sul vero privilegio dei parlamentari che è quello di poter maturare il vitalizio in Parlamento oltre alla pensione per l’attività che svolgevano prima di essere eletti a spese dell’Inps. E ieri i 5Stelle siciliani hanno annunciato di voler presentare un’ analoga proposta per il ricalcolo dei 137 vitalizi della Regione Sicilia.

IL SIPARIETTO
Ne è nato un “divertente” siparietto fra il presidente dell’Assemblea Regionale, il forzista Gianfranco Micciché e il capo dei pentastellati in Sicilia, Giancarlo Cancelleri, consigliere regionale e fratello di una ascoltata senatrice pentastellata. Il primo ha rinviato la proposta al mittente. «I 5Stelle non fanno proposte ma agitano una vendetta contro chi ha fatto politica - ha detto Micciché - Io ho rinunciato al mio lavoro per fare politica e senza il vitalizio quando non sono stato rieletto non avrei avuto di che far vivere la mia famigli. Chi mi mantiene in caso di mancata rielezione, Cancelleri?». E Cancelleri, in un Paese che vive di retorica, si è immediatamente detto disposto a dividere con Micciché la sua tavola. «Ne ho parlato con la mia compagna - ha detto Cancelleri - E abbiamo convenuto che dove si mangia in due si può mangiare anche in tre».

Al di là della stucchevole qualità del dibattito e della pochezza del peso sulla spesapubblica dell’Isola dei 137 vitalizi siculi, quanto accade in Sicilia offre l’occasione per fare il punto sul tema sempre caldo dei vitalizi regionali.
Va subito fissato un paletto: per i consiglieri regionali attuali le regole previdenziali sono enormemente meno favorevoli dei loro colleghi già a riposo. Intanto proprio dalla Finanziaria di quell’anno è cambiata una regola basica: il numero dei consiglieri delle Regioni è stato drasticamente ridotto. All’epoca erano circa 1200. Oggi sono circa 850. In Sicilia (Regione che con la metà degli abitanti della Lombardia aveva lo stesso numero di consiglieri) con le regionali del dicembre 2017 sono scesi da 90 a 70. Nel Lazio già nel 2013 erano diminuiti da 73 a 51. Va detto poi che dal 2012 praticamente tutte le Regioni hanno alzato l’età pensionabile e nel Lazio (dove incredibilmente ancora nel 2014 tre ex consiglieri hanno ottenuto il vitalizio a 50 anni) ora l’asticella normale è fissata a 65 anni con la possibilità di anticipo a 60 con una penalizzazione del 20% circa. In alcune Regioni, infine, il tema vitalizi futuri è stato risolto alla radice: in Piemonte i consiglieri possono rifiutarlo e non pagano i contributi con il risultato di avere una busta paga più alta.

E per i circa 3.000 vecchi vitalizi regionali? Su quelli ogni Regione è andata un po’ per conto suo. In quasi tutte sono scattati contributi di solidarietà, in pratica tasse, triennali come ha suggerito de facto la Corte Costituzionale per evitare di danneggiare troppo chi è in pensione da tempo ma anche per bloccare la valanga di ricorsi degli ex consiglieri. Il contributo va dal 7/8% su vitalizi fino a 1.500 euro fino al 40% per i consiglieri che possono cumulare il vitalizio regionale con quello del parlamento italiano o europeo raggiungendo redditi iperbolici fino a 12.000 euro netti mensili. In alcune Regioni, ad esempio Emilia, Toscana e Marche, il cumulo è stato eliminato per chi potrebbe accedervi in futuro.

Difficile dire quanto abbiano fatto risparmiare complessivamente i contributi di solidarietà regionali, occhio e croce non più di una ventina di milioni sui 170 che nel 2012 sono stati spesi per tutti i vitalizi degli enti.

Ora la tassa in alcune Regioni è scaduta. In altre, come la Campania, è stata varata a fine 2017. In altre ancora, come nel Lazio, è stata appena rinnovata per altri tre anni. 

Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 10:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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