Statali, sì alla riforma: dirigenti licenziabili, cambia la burocrazia. Tempi ridotti del 50% per le autorizzazioni

Mercoledì 5 Agosto 2015 di Luca Cifoni
Statali, sì alla riforma: dirigenti licenziabili, cambia la burocrazia. Tempi ridotti del 50% per le autorizzazioni
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La riforma tocca vari temi diversi, dall’organizzazione della macchina statale ai suoi rapporti con i cittadini, dalla dirigenza pubblica alle società partecipate e ai servizi locali.



Tra quelli che potrebbero avere un impatto immediato per gli utenti della Pa c’è sicuramente l’istituzione di un numero unico europeo per l’emergenza, il 112, che farà superare gli altri attualmente esistenti tra cui il 118. Un’altra semplificazione attesa dai cittadini, la cui tempistica però appare incerta viste anche le esperienze precedenti, consiste nell’unificazione del documento di circolazione dell’auto, che sarebbe la conseguenza del passaggio del Pubblico registro automobilistico dall’Aci al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.





PA DIGITALE

Un solo Pin per tutti i servizi on line

Riordino in vista per società e servizi pubblici Procedimenti, tempi da dimezzare Sulle nomine più poteri a Palazzo Chigi Arriva la sede territoriale dello Stato Via la Forestale confluirà nei Carabinieri Basta manager inamovibili, in carica 4 anni Obiettivo dichiarato del governo è spingere per una ulteriore digitalizzazione della Pubblica amministrazione- In particolare, si punta a garantire la disponibilità di connettività a banda larga e ultralarga e l’accesso alla rete Internet presso gli uffici pubblici, con particolare priorità ai settori della scuola, della sanità e del turismo. In particolare per tutti i luoghi di interesse turistico si prevede la realizzazione di un’unica rete wifi ad accesso libero. Un particolare impulso a questo processo dovrebbe arrivare dal già avviato progetto Spid (sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale): quando sarà completato il cittadino potrà usare le stesse credenziali per accedere ai vari siti delle amministrazioni, dall’Inps per le pratiche sulle pensioni all’Agenzia delle Entrate per la dichiarazione dei redditi ai Comuni per i servizi anagrafici.





SILENZIO-ASSENSO

Decisioni al massimo in 90 giorni

Uno dei principali fattori che rallentano l’azione della pubblica amministrazione è il coordinamento spessolento e macchinoso delle diverse amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici. Con la riforma viene sancito il principio del silenzio assenso in questo tipo di rapporti. In tutti i casi in cui sia prevista l’acquisizione di pareri (assensi, concerti, nulla osta e così via) questi dovranno essere dati entro trenta giorni (novanta per le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale, paesaggistica o dei beni culturali). Trascorsi i termini, l’assenso si intende concesso e dunque la procedura potrà comunque andare avanti. In caso di discordia tra le diverse amministrazioni, toccherà decidere al presidente del Consiglio dei ministri, che lo farà dopo la deliberazione dello stesso Consiglio dei ministri modificando eventualmente i provvedimenti interessati.





SEMPLIFICAZIONE

Procedimenti, tempi da dimezzare

Vari articoli della riforma puntano a semplificare e velocizzare le procedure a beneficio di cittadini e imprese. Verrà rivista con un’apposita delega l’organizzazione delle conferenze di servizi tra varie amministrazioni locali e centrali, spesso necessarie per far partire un’opera pubblica. È prevista ad esempio la possibilità che i lavori si svolgano nella maggior parte dei casi con modalità telematica. Un apposito regolamento avrà invece il compito d rivedere gli attuali procedimenti amministrativi, con l’obiettivo di arrivare ad una riduzione fino al 50 per cento dei tempi attualmente previsti. Un’altra novità potenzialmente interessante in particolare per le imprese è quella in base alla quale la pubblica amministrazione che ha preso una certa decisione non potrà più tornare indietro e cambiare idea, una volta trascorsi diciotto mesi.





COMPETENZE

Sulle nomine più poteri a Palazzo Chigi

Il ridisegno della macchina statale passa anche per un rafforzamento dei poteri della presidenza del Consiglio dei ministri, un principio inserito in vari punti del provvedimento. Ad esempio «nel rispetto del principio di separazione tra indirizzo politico e gestione» passerà a Palazzo Chigi la vigilanza sulle agenzie governative nazionali, incluse le Agenzie fiscali sulle quali attualmente vigila il ministero dell’Economia. Più in generale, per assicurare l’unitarietà dell’azione del governo saranno ridefinite le relative competenze regolamentari e amministrativo-funzionali. Dovranno inoltre essere precisate le attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri in materia di analisi, definizione e valutazione delle politiche pubbliche; a questo fine saranno riviste anche le procedure di designazione e le nomine che competono ai singoli ministeri.





UFFICI

Arriva la sede territoriale dello Stato

Il sistema degli uffici pubblici sia centrali sia locali dovrebbe essere rivisto con l’obiettivo di ridurre quelli di tipo strumentale, ovvero non che non operano a diretto rapporto con il pubblico: saranno soppressi o accorpati, con l’obiettivo di evitare duplicazioni tra le varie amministrazioni. Le strutture che resteranno potranno essere concentrate in sedi comuni, che dovrebbero diventare una sorta di rappresentanza unica dello Stato in un certo territorio. Quindi ad esempio dovrebbe essere possibile per il cittadino, almeno gradualmente, trovare nello stesso edificio o comunque nelle immediate vicinanze Agenzie delle Entrate, Soprintendenze, Provveditorati alle opere pubbliche, Uffici scolastici regionali, uffici della motorizzazione e così via. Una ottimizzazione che almeno sulla carta porterà anche maggiore efficienza nell’utilizzo delle strutture e dunque risparmi.





POLIZIA

Via la Forestale confluirà nei Carabinieri

Fa parte della volontà di concentrare e ottimizzare la presenza dello Stato anche la razionalizzazione delle forze di polizia che per ora si tradurrà nella soppressione del Corpo forestale dello Stato (confluirebbe nei Carabinieri) ed in un maggior coordinamento di tutte le forze che operano in mare, con eventuale integrazione tra Marina militare e capitanerie di porto. Il tema è stato oggetto di aspre polemiche perché la confluenza della Guardia forestale in un altra forza evoca per qualcuno il rischio di un minor tutela rispetto ai reati ambientali. In realtà in un primo momento il governo aveva forse pensato di spingersi anche più in là, proponendo una forte integrazione tra i vari corpi di polizia. Dal punto di vista del cittadino ci sarà sicuramente un effetto visibile: l’unificazione dei numeri di emergenza nel 112 europeo.





DIRIGENZA

Basta manager inamovibili, in carica 4 anni

La nuova dirigenza pubblica delineata nell’articolo 9 della legge dovrebbe essere quella a cui toccherà applicare l’intero impianto della riforma. I dirigenti saranno organizzati in ruoli unici (dello Stato, delle Regioni e degli enti locali) in modo da favorire la loro mobilità da un’amministrazione all’altra. Sarà favorito anche il passaggio dalla dirigenza pubblica a quella privata e viceversa. Nella stessa linea vanno le nuove regole per il conferimento degli incarichi, che avranno durata quadriennale e potranno essere prorogati per altri due solo in casi motivati, sempre che l’interessato abbia ottenuto una valutazione positiva: altrimenti bisognerà passare per una selezione. I dirigenti privi di incarico riceveranno solo il trattamento economico fondamentale e decadranno dopo un certo tempo, se avranno ricevuto una valutazione negativa





PARTECIPATE

Riordino in vista per società e servizi pubblici

Alla galassia delle società pubbliche sono dedicati due articoli della delega. Il primo punta al riordino delle partecipazioni societarie secondo alcuni criteri: distinzione tra tipi di società in relazione alle attività svolte, razionalizzazione e riduzione delle partecipazioni pubbliche, definizione della responsabilità degli amministratori, liquidazione della società in caso di perdite di bilancio in più esercizi. Per i servizi pubblici locali, oggetto dell’altro articolo, il riordino dovrà avvenire attraverso la soppressione dei regimi di esclusiva, la definizione di criteri per l’organizzazione territoriale ottimale, la revisione della disciplina dei regimi di proprietà e gestione delle reti, definizione degli obblighi di servizio pubblico e degli standard di qualità. L’esigenza di razionalizzazione si collega con il lavoro di revisione della spesa che troverà posto nella prossima legge di Stabilità.



Ultimo aggiornamento: 10:15

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