Allarme del Viminale: «Si rischiano rivolte anti profughi in tutta Italia»

Sabato 18 Luglio 2015 di Cristiana Mangani
Angelino Alfano
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Una protesta destinata ad allargarsi. Non soltanto Roma e Treviso: aizzata da logiche economiche e da una politica su cui soffia l’estrema destra, la battaglia contro l’immigrato potrebbe diventare la nuova emergenza per il nostro Paese.



Il Viminale si aspetta altri focolai, altre reazioni violente, anche se questa volta - lasciano chiaramente intendere - la linea sarà quella dell’intransigenza. «Non faremo un passo indietro, neanche di un millimetro - confermano - Del resto, stiamo parlando di 84 mila persone. In Italia ci sono 8100 comuni per sessanta milioni di abitanti. È una media di dieci migranti a comune. È questa l’invasione di cui si discute. Conta poco la questione politica, qui è in gioco la vita di persone». Nel pomeriggio, poi, durante un convengo per la presentazione del XXIV rapporto nazionale sull’immigrazione, il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento sull’immigrazione, ha ribadito: «Fa male a un Paese come l'Italia l'atteggiamento di sordità di molti sindaci e amministratori del Veneto su come affrontano il problema dell'accoglienza degli immigrati».



Prima di lui anche il ministro della giustizia Andrea Orlando aveva dichiarato: «Credo che ci sia una tensione oggettiva sulla quale si sta speculando e sulla quale si stanno compiendo atti gravi che purtroppo richiamano alla mente episodi tristi che il nostro continente e questo paese hanno già conosciuto».



LE PROTESTE La giornata di ieri, infatti, era trascorsa tra scontri e polemiche. A Treviso sono stati due giorni di forti tensioni. La soluzione è arrivata, ma ha messo tutti d’accordo. Il caso è esploso per una guerra tra destra e sinistra, tra interessi economici e agitazione sociale. Da una parte i centri sociali e le coop che spingevano affinché gli stranieri rimanessero, e per questa ragione hanno occupato la prefettura per una buona ventina di minuti.



Dall’altra Casapound che sta cavalcando il malessere e che ha spinto per il trasferimento. Così i 101 migranti ospitati in un ex residence della cittadina veneta sono stati trasferiti all'ex caserma “Serena”, tra Treviso e Casier. Più delicata la situazione di Roma, dove gli stranieri hanno raggiunto la loro destinazione, in virtù di un bando di gara assegnato regolarmente e che il Viminale intende far rispettare.



IL PIANO Nel frattempo, il premier Matteo Renzi conferma che sull’accoglienza non si torna indietro, che si andrà avanti con il piano. Sono previsti permessi temporanei ai richiedenti asilo per consentirgli di raggiungere altri Paesi europei, avvio di trattative con Stati Ue per un piano anti scafisti in Libia che coinvolga l'Egitto, obbligo per le navi straniere che soccorrono migranti in acque internazionali di trasferirli nei propri Paesi, vietando l'attracco nei nostri porti.



È stata già firmata, poi, l'intesa con il Gambia che prevede la concessione di mezzi e apparecchiature, l'organizzazione di corsi di formazione per le forze dell'ordine locali in cambio dei rimpatri effettuati con i voli charter. Avviati invece i negoziati con Costa D' Avorio, Senegal, Bangladesh, Mali e Sudan (questi ultimi due si sono già detti non disponibili).
Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 16:45

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