Ilaria Salis era stata portata in aula con le catene già altre volte? È quanto sostiene Roberto Salis, padre dell'italiana in carcere a Budapest, ai microfoni di Agorà Rai Tre: «Credo che l'Ambasciata italiana abbia partecipato ad almeno quattro udienze in cui mia figlia è stata portata in queste condizioni davanti al giudice.
Roberto Salis: «Difficile per me e mia moglie vedere Ilaria incatenata»
In un'intervista al Corriere della Sera, Roberto Salis ha dichiarato: «Sapevo che sarebbe stato emotivamente molto difficile, per me e mia moglie, vedere Ilaria trascinata in catene in tribunale. Ma di fronte a questo, certo non mi fermo, anzi, mi sento sempre più motivato a tirarla fuori di lì».
«Sono riuscito a incontrarla per la prima volta da un anno a questa parte, senza un vetro divisorio in mezzo a noi - prosegue - Ilaria si dichiara innocente, e porterà in aula tutte le motivazioni per dimostrare la sue estraneità alle accuse. Il punto è un altro: mia figlia deve uscire di lì, bisogna tirarla fuori. Denunciamo da tempo le condizioni in cui è detenuta, la privazione dei diritti fondamentali di una cittadina italiana, in un Paese europeo - continua - Non è civile celebrare un processo equo in queste condizioni. Su questo mi sarei aspettato una indignazione trasversale».
«Invece mi tocca leggere ancora certi titoli che la definiscono "l'anarchica" e simili. Mia figlia ha preso le distanze da certe posizioni già da tempo. Lei è un'antifascista, punto», osserva.