Riforma Pa, arriva il libero accesso a tutti i dati e documenti

Mercoledì 20 Aprile 2016 di Andrea Bassi
Riforma Pa, arriva il libero accesso a tutti i dati e documenti
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Pochi passaggi ancora. Poi il primo tassello della riforma Madia della Pubblica amministrazione andrà al suo posto. Il primo degli undici decreti attuativi del complesso impianto che, almeno nelle intenzioni, si propone di rivoluzionare la macchina burocratica dello Stato, sta per essere approvato definitivamente. Oggi le Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato daranno il loro parere sul cosiddetto Foia, il freedom of information act, il provvedimento che consentirà a chiunque ne faccia richiesta, di ottenere dati o documenti in possesso della Pubblica amministrazione. Ieri il ministro Marianna Madia, tramite Facebook, ha sottolineato come il Foia rappresenti «un obiettivo fondamentale della riforma». È vero anche che la genesi non è stata semplice. La libertà di accesso a tutti i documenti della Pubblica amministrazione non è mai stata vista di buon occhio dalla burocrazia, che in qualche modo era riuscita anche ad azzoppare il testo predisposto dalla Madia.

GLI OSTACOLI
Per esempio introducendo il sistema del silenzio-diniego. Che significa? In pratica un cittadino poteva chiedere un determinato dato, per esempio i meccanismi di formazione di una lista di attesa in un ospedale, ma se l’amministrazione non avesse risposto entro 30 giorni la domanda era automaticamente respinta, senza nemmeno la necessità di fornire una motivazione. A quel punto non rimaneva che fare ricorso al Tar con le relative spese. Tutto questo cambierà. Nel loro parere, le Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato, hanno chiesto di eliminare questo meccanismo del silenzio-diniego, chiedendo al governo di prevedere che il rigetto debba essere motivato.

 

I documenti e i dati, poi, dovranno essere forniti gratuitamente in forma digitale e il ricorso in caso di diniego, dovrà essere possibile non solo tramite il Tar ma anche in via amministrativa. Tutte queste novità, ha spiegato il ministro Madia, saranno recepite nel testo finale, che sarà portato in consiglio dei ministri nei primi giorni del prossimo mese. Queste modifiche trovano d’accordo anche gli esperti del settore. «La combinazione tra silenzio-rigetto e l’ampiezza e l’indeterminatezza dei casi in cui si poteva dire di no», spiega l’avvocato Anna Romano, name partner dello studio Satta Romano, «era obiettivamente un punto delicato che rischiava di svuotare di significato il provvedimento».

LE POSSIBILITÀ
Ma quali dati e quali informazioni sarà possibile chiedere? In linea di principio qualsiasi cosa.

Gli unici limiti sono la tutela della sicurezza pubblica, la difesa e le questioni militari, le relazioni internazionali, la stabilità finanziaria e il rispetto della privacy. Ma la nuova versione del decreto preciserà che il pregiudizio ad uno di questi interessi deve essere «concreto» e non in astratto. Comunque sia con il Foia si potranno chiedere molte informazioni. Come per esempio a che punto è la richiesta di una visita specialistica in ospedale, oppure perché un rinnovo di permesso di soggiorno è bloccato. Si potranno chiedere incarichi, finanziamenti, eventuali conflitti d’interesse di dirigenti pubblici. Così come tutte le informazioni su appalti o contratti della Pubblica amministrazione. Insomma, il Foia è considerata un’arma in grado di prevenire la corruzione. È probabile anche che venga istituito un unico desk per ciascuna amministrazione al quale rivolgere le richieste di accesso agli atti. Richieste libere, che non andranno motivate.

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 17:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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