Olimpiadi, Renzi attacca Raggi: «Stop per paura, mi piange il cuore a pensare ai posti di lavoro persi»

Sabato 24 Settembre 2016
Olimpiadi, Renzi attacca Raggi: «Stop per paura, mi piange il cuore a pensare ai posti di lavoro persi»
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«Non si fermano le grandi opere ma si fermano i ladri.

Se invece dici di no, hai paura, ti fermi davanti una grande sfida e preferisci non metterci la faccia ,hai sbagliato mestiere». Lo dice il premier Matteo Renzi parlando del NO del M5S alle Olimpiadi nella capitale, durante un intervento a Prato per il SI al Referendum, «L'Italia è divisa - dice - tra chi sta alla finestra a guardare e chi sta nell'arena e se vede una cosa che non va la cambia. Questa è la differenza tra la politica e il bar dello Sport».
 
 


Il caso Giochi2024. «Mi piange il cuore per i posti di lavoro persi con il no alle Olimpiadi», continua il premier. «Se dici che non fai le olimpiadi perché c'è la corruzione, fai un'ammissione di incapacità. Ci sono otto anni davanti: i ladri li cacci», ha aggiunto. «Los Angeles e Parigi son due giorni che festeggiano», ha detto Renzi, dopo la rinuncia di Roma. «C'è chi sta alla finestra e chi sta nell'arena: è questa la differenza tra la politica e il bar dello sport...», ha ironizzato Renzi.

«All'Expo è accaduto che tanti hanno detto 'bella l'Italia che ce la fà, alle Olimpiadi invece cosa succede: i soldi delle Olimpiadi li puoi mettere nelle periferie di Roma se le fai, se no quei soldi vanno nelle periferie di Parigi e Los Angeles. Mi piange il cuore per i posti di lavoro persi a Roma, per le periferie di Roma», ripete Renzi.

«L'immagine del 'no' alle Olimpiadi è la straordinaria metafora di cosa significa l'Italia del 'no'. Spero che i consiglieri comunali abbiano un sussulto di riflessione», conclude il premier.

«Non credo sia il momento di utilizzare le difficoltà dei nostri sindaci per sparare addosso a qualcuno. Quando un Comune come Roma è in difficoltà compito del Governo non è fare ironia ma dare una mano. Prima dei partiti c'è l'Italia». 

Se vince il sì. «Questa è un'occasione che non ricapita. Su questo l'Italia si gioca 20 anni di futuro e di speranza. Io farò il globe trotter in giro per l'Italia. Prenderò qualche fischio? C'è chi fischia e chi rischia. Io sono tra coloro che rischiano...». «Chi vota sì sceglie di cambiare, chi vota no si vuole tenere questo sistema per i prossimi 30 anni», ha aggiunto. «Il bicameralismo paritario è come le assemblea di condominio: immaginate di aver trovato finalmente un accordo e poi l'altro condominio cambia una virgola e dovete ricominciare daccapo... Il bicameralismo blocca il Paese», ha sottolineato il premier. «È un referendum sul futuro dei nostri figli». Il premier ha sottolineato che dopo questo referendum «non ci sarà rivincita» e che se vince il no «torniamo a chi vuole il potere di veto piuttosto che di voto, a chi vuole un'altra bicamerale, magari con Brunetta e Grillo» perchè «l'alternativa al sì è quella dei Salvini, che non ha avuto nemmeno rispetto di Ciampi nel giorno in cui è morto, e di Grillo, non la rivoluzione proletaria».

Se vince il 'Nò al referendum costituzionale «torniamo a chi vuole il potere di veto piuttosto che di voto, a chi vuole un'altra Bicamerale magari con Brunetta e Grillo perché l'alternativa al 'Sì' è quella dei Salvini e di Grillo, non la rivoluzione proletaria». Lo ha detto il premier Matteo Renzi oggi a Prato.

Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 13:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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