Priebke, il no ebrei alla sepoltura a Roma
«Siamo pronti a scendere in piazza»

Domenica 13 Ottobre 2013
Priebke, il no ebrei alla sepoltura a Roma «Siamo pronti a scendere in piazza»
Il caso funerali e sepoltura di Erich Priebke ha riaperto una ferita nel ghetto di Roma e la comunit ebraica della Capitale si dice anche pronta a scendere in piazza se la possibilit di una tomba dell'ex ufficiale delle SS nella Citt Eterna si concretizzasse. «Se fosse necessario la gente è già mobilitata per protestare e io sarò con loro - dice il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici - Consapevole che il ruolo che ricopro dovrebbe imporre maggior diplomazia ma di fronte a queste tragedie non potrei perdonarmi se dovessi rimanere indifferente. Non avrei più il coraggio di vedere in faccia miei figli».



«Sto sentendo gli umori della gente - spiega - Questa mattina ho incontrato due signore figlie di una vittima delle Fosse Ardeatine. Erano disperate di fronte alla riapertura di questa ferita. Figli e nipoti delle vittime sono cresciute in un silenzio figlio del dolore ma anche nella consapevolezza e nella promessa a loro stessi di non accettare più altre prevaricazioni».



«Lo riportino in Germania». «Che riportino Priebke in Germania. Mi sembra l'unica soluzione più logica». dice Pacifici. «Non trova nessuno che lo voglia ospitare - aggiunge - In primis l'Argentina che ha fatto sapere di non volerlo. Poi la città di Roma e la Chiesa. È un momento spartiacque che testimonia come la condanna del male travalica anche le opportunità». «Si tratta solo di una provocazione che arriva alla vigilia del 16 ottobre, quando ci sarà la commemorazione della deportazione degli ebrei di Roma - spiega Pacifici - Non è altro che la disperazione di un personaggio (Giachini) che ha brillato di luce altrui e con la morte del boia delle Ardeatine rischia di perdere totalmente la sua ribalta. Oggi può continuare a dire ciò che vuole. Deve però rendersi conto che la guerra non l'hanno vinta loro ma gli alleati. Se ne faccia una ragione. Ogni suo commento è indifferente. È palese che sta cercando di alzare il tiro sia per quanto riguarda i funerali che la sepoltura. Per fortuna le autorità competenti e il sindaco Marino sono stati molto chiari. E noi continuiamo ad elogiare la loro opera». «Giachini e i suoi compagni, che sono cresciuti in uno sterotipo di ebrei vittime impaurite della divisa nazista, - conclude Pacifici - sappiano che la nostra generazione non li teme».



«No funerali a Roma». «Il funerale darebbe ai nipotini di Hitler occasione ghiotta per fare un'adunata nostalgica. E un eventuale tomba nella città teatro della tragedia delle Fosse Ardeatine sarebbe come uccidere una seconda volta quelle vittime», sottolinea Pacifici. «È come chiedere che il boia di Marzabotto o Sant'Anna di Stazzema venga sepolto nella stessa città delle loro vittime - spiega Pacifici - Per questo confidiamo nell'opera e nelle sensibilità delle istituzioni. Anche perchè sarebbe palese che la tomba potrebbe diventare luogo di pellegrinaggi. Ed io da cittadino di Roma mi opporrò esattamente come ci opponemmo la notte del 1 agosto del 1996 (quando il Tribunale militare dichiarò prescritto il reato di cui era accusato Priebke in relazione all'eccidio delle Fosse Ardeatine ndr.)».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci