Omicidio Moro, nuove tracce di spari e sangue nella R4: la perizia del Ris riapre il caso

Domenica 7 Maggio 2017 di Laura Larcan
Omicidio Moro, nuove tracce di spari e sangue nella R4: la perizia del Ris riapre il caso
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Ad Aldo Moro fu sparato solo mentre era reclinato nel portabagagli della Renault 4 dopo che le Br gli avevano steso una coperta sopra? E perchè allora ci sono altre tracce di sangue di Moro in altre parti della macchina?
 

 


La storia potrebbe essere riscritta. Una nuova «incongruenza logica» riapre, infatti, il caso sulla modalità di omicidio del presidente della Dc Aldo Moro (era il 9 maggio del 1978) dopo la lunga prigionia di 55 giorni da parte delle Brigate Rosse. Il caso è legato a tracce di sparo e di sangue dove «non dovrebbero esserci». La notizia è di oggi. Il Ris di Roma, nella perizia di 108 pagine depositata pochi giorni fa in Commissione Moro, segnala la presenza "incongruente" di tracce di sparo (GRS) dove non dovrebbero esserci e cioè sull'aletta parasole di destra della Renault 4 e sul “cielo” della R4, quasi al centro dell'automobile. Due presenze, cioè, che riaprono il capitolo delle modalità dell'uccisone di Aldo Moro. 
 
 


Perché la perizia parla di «incongruenza logica»? Facciamo un passo indietro nell'indagine. Nel maggio del 1978 sangue di tipo "A1MN", del tutto compatibile con la sequenza genetica di Aldo Moro (all'epoca non c'era ancora l'esame del DNA), fu raccolto dai medici legali sul tettuccio della R4, all'altezza del sedile posteriore sinistro, e sul lato interno del finestrino posteriore sinistro, oltre che nel bagagliaio dell'auto dove si consumò tutta la sequenza dell'omicidio, secondo le sentenze, il racconto delle Br e gli stessi periti medico legali e balistici dell'epoca. Oggi, dunque, il Ris di Roma, evidenzia una ulteriore incongruenza logica. 

LE LETTERE. A ricordare alla Commissione Moro il primo elemento, cioè il sangue di Moro dentro la R4, sono state alcune lettere scritte dai periti Alberto Bellocco e Gianluca Bordin che hanno collaborato per la parte scientifica alla ricostruzione dell'omicidio di Moro nell'inchiesta "Morte di un Presidente" e le relative perizie (140 e 7 pagine) sono agli atti della Commissione Moro dal giugno del 2016. Nei giorni scorsi il Ris di Roma ha consegnato alla Commissione Moro la sua perizia (108 pagine) segnalando sul tettuccio la presenza di vernice (l'unica traccia che ha potuto analizzare) e al contempo la scomparsa di almeno due delle tre macchioline rossastre che per conformazione, struttura e valutazione, seconda la tecnica BPA, erano di sangue. Al momento dei rilievi congiunti Ris-Polizia scientifica - come mostra la comparazione tra le foto del 9 maggio 1978 e quelle dell'11 novembre 2015 - alcune delle macchioline che i medici indicarono come sangue di Moro non c'erano più. 

LA COPERTA. Questa doppia presenza rende molto problematico sostenere che Moro sia stato ucciso solo stando racchiuso nel portabagagli dopo che le Br gli avevano steso sopra una coperta.
Infatti la stessa non è bucata nella parte superiore e, soprattutto, Moro offre al suo assassinio, collocato secondo la vulgata in piedi fuori dal portellone, solo la parte destra del corpo mentre la sequenza di sparo è concentrata in una area ristretta dell'emitorace sinistro.

Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 17:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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