Napoli, vigile-eroe è neocavaliere della Repubblica, ma è indagato per assenteismo

Sabato 3 Giugno 2017 di ​Pierluigi Frattasi
Napoli, vigile-eroe è neocavaliere della Repubblica, ma è indagato per assenteismo
Vigile-eroe per lo Stato, presunto fannullone per la Procura. C'è anche lui tra i Cavalieri della Repubblica nominati ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Felice Pizzo, 65 anni, in età da pensione, maresciallo luogotenente della Polizia Municipale di Napoli con 40 anni di carriera alle spalle, durante i quali ha collezionato numerosi encomi sia della Prefettura che del Comune per le azioni valorose intraprese in servizio.

Una carriera impeccabile e senza macchia, fino a due giorni fa, quando il suo nome è spuntato nell'ambito dell'inchiesta sui «furbetti del cartellino» in servizio presso il Municipio partenopeo. Il maresciallo, stimato da tutti i colleghi, è incappato nelle maglie dei controlli sui cosiddetti «professionisti del badge». Indagato assieme ad altri 8 dipendenti comunali dalla Procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta per truffa ai danni dello Stato e false attestazioni della propria presenza in servizio mediante attività fraudolente, condotta dal pool dei reati contro la pubblica amministrazione del procuratore aggiunto Alfonso D'Avino.

Pizzo è stato insignito dell'Onorificenza dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, riservata ai cittadini che si sono particolarmente distinti per impegno civico e sociale. Ieri mattina avrebbe dovuto ritirare il diploma dalle mani del prefetto Carmela Pagano e del sindaco Luigi de Magistris, nel corso della cerimonia alla Stazione Marittima. Ma non c'era. «Effettivamente sarei dovuto andare - racconta - ma non è stato possibile farlo per motivi familiari. Ho ricevuto il riconoscimento lo scorso ottobre ed ero stato invitato la scorsa settimana alla cerimonia. Ovviamente sono contento di aver ricevuto il cavalierato».

Nell'ambiente del Corpo dei caschi bianchi, il maresciallo Pizzo è apprezzato e benvoluto da tutti i colleghi che lo considerano una persona perbene e parlano benissimo di lui. Se non fosse per questa brutta storia dei badge, uscita fuori a sorpresa a pochi giorni dalla pensione. Il sottoufficiale è finito nel mirino delle telecamere nascoste dei carabinieri di San Giuseppe, inquadrato, assieme agli altri indagati, durante gli appostamenti tra maggio e novembre scorsi. Un'inchiesta ancora alle prime battute e ancora tutta da dimostrare. Pizzo, infatti, non è tra i dipendenti sospesi e non è stato raggiunto da alcun provvedimento disciplinare.

«Si tratta di quattro episodi contestati - spiega Pizzo, molto scosso dall'accaduto - ma ne discuteremo quando sarà il momento». Il maresciallo intende chiarire tutto nelle sedi opportune. Anche perché il servizio di accertamento della polizia locale porta spesso i vigili a lavorare fuori dagli uffici con tempi non sempre conciliabili. A valergli il cavalierato della Repubblica sono stati diversi episodi in cui si è distinto nel corso della sua carriera quarantennale. Dall'aver sventato una rapina. Ad aver salvato alcuni bambini che si trovavano in un'auto in fiamme nei pressi di via Toledo.

«Sì, ho ricevuto degli encomi si schermisce sia dal Comune che dalla Prefettura, ma 40 anni di carriera sono tanti».
Una storia paradossale la sua, quasi pirandelliana. In sala, ieri mattina, intanto, c'era anche il sindaco Luigi de Magistris, che proprio giovedì, dopo la diffusione della notizia dell'inchiesta della Procura sui «furbetti del cartellino» non aveva usato mezzi termini, commentando la vicenda dei due dipendenti comunali sospesi dal servizio per assenteismo. «Quando si scopre con prove evidenti che qualcuno ha commesso reati aveva detto a caldo l'ex pm esiste solo una risposta: il licenziamento». 
Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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