Video-ricatto a Lapo, condannato il paparazzo Pensa

Martedì 24 Novembre 2015
Video-ricatto a Lapo, condannato il paparazzo Pensa
È stato condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere il paparazzo Fabrizio 'Bicio' Pensa, imputato per tentata estorsione per la vicenda del presunto video-ricatto ai danni di Lapo Elkann.



Il Tribunale di Milano ha disposto anche una provvisionale di 15 mila euro a favore del rampollo della famiglia Agnelli, parte civile, condannando inoltre l'imputato a un risarcimento dei danni da liquidarsi in separato giudizio. Il legale di Lapo Elkann nella scorsa udienza aveva chiesto una provvisionale di 100 mila euro. Dopo aver saputo della richiesta di un maxi-risarcimento di 100 mila euro avanzata lo scorso 5 novembre, tra l'altro, il padre di Pensa era stato colpito da un attacco cardiaco, morendo dopo pochi minuti nella sua casa.



Un particolare che è stato riferito al termine dell'udienza dal difensore del fotografo, l'avvocato Alberto Ramin. Il pm di Milano Giancarla Serafini aveva chiesto per Pensa la condanna a 4 anni di carcere. Il collegio della sesta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduto dal giudice Raffaele Martorelli, oltre ai 3 anni e 8 mesi di carcere, ha condannato il paparazzo a una multa di 4mila euro, disponendo anche l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e la confisca del video al centro del tentativo di estorsione.



Nei mesi scorsi erano già stati condannati con rito abbreviato i fratelli Enrico e Giovanni Bellavista e il padre Renato a pene comprese tra 2 anni e 8 mesi e 4 anni di reclusione per le accuse di estorsione e tentata estorsione in concorso ai danni del rampollo della famiglia Agnelli.



Stando alle indagini del pm Serafini, infatti, nel giugno del 2014 Lapo Elkann era stato avvicinato per strada a Milano da Giovanni Bellavista che, vedendolo in stato confusionale, lo avrebbe convinto a seguirlo a casa sua. Nell'appartamento, poi, i due fratelli avrebbero realizzato un video con un cellulare nel quale Lapo appariva seminudo e vicino a delle 'piste' di cocaina stese su un tavolo. Nei giorni successivi, i due fratelli avrebbero contattato l'imprenditore chiedendo un regalo, ricevendo in cambio un pallone autografato.



A quel punto avrebbero iniziato a ricattarlo, minacciando di vendere il video a settimanali o anche di divulgarlo sul web. Incassata una prima tranche di 30 mila euro, i due, con la complicità del paparazzo 'Bicio' Pensa, già coinvolto nell'inchiesta Vallettopoli, avrebbero alzato la posta fino a 300 mila euro. Dopo la denuncia di Lapo, poi, sono scattati gli arresti. Il difensore di Pensa presenterà quindi ricorso in appello, dopo aver letto le motivazioni della sentenza che verranno depositate entro i prossimi 90 giorni. «Il mio assistito non ha commesso alcun tentativo di estorsione - ha spiegato l'avvocato Ramin - pensava invece di operare nell' ambito di trattative lecite».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci