L'Italia importa in media 637 casi l'anno: terza in Europa dopo Francia e Gran Bretagna

Martedì 5 Settembre 2017
L'Italia importa in media 637 casi l'anno: terza in Europa dopo Francia e Gran Bretagna
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L'Italia importa in media 637 casi di malaria l'anno da paesi dove la malattia è endemica, una cifra seconda solo a quella di Francia e Gran Bretagna in Europa. Lo afferma uno studio pubblicato quest'anno da Lancet Infectious Diseases. I ricercatori dell'università di Southampton hanno raccolto le segnalazioni di casi importati di malaria tra il 2005 e il 2015, cercando di definirne la provenienza sulla base del ceppo di plasmodio, il parassita trasmesso dalle zanzare, e costruendo un database di oltre 50mila pazienti in 40 nazioni dove la malattia non è endemica.

Nel 56% dei casi, scrivono gli autori, ad
esportare" la malaria sono paesi dell'Africa occidentale, con rotte preferenziali che seguono quelle dei voli commerciali. Il paese che importa più casi è la Francia, in media quasi 2200, seguito dalla Gran Bretagna, circa 1800, dagli Usa (1500) e dall'Italia con appunto 637 notifiche.

Secondo la circolare del ministero della Salute sulla prevenzione pubblicata lo scorso dicembre nel periodo 2010-2015 i casi di malaria notificati sono 3.633, di cui 89% con diagnosi confermata. Tra i cittadini italiani si sono riscontrati il 20% dei casi, di cui il 41% in viaggio per lavoro, il 22% per turismo, il 21% per volontariato/missione religiosa. Nel mondo, afferma l'ultima edizione del World Malaria Report, nel 2015 ci sono stati 212 milioni di casi con 429mila morti. Il 90% dei casi si è verificato nella regione africana dell'Oms, il 7% in quella asiatica e il 2% nell'est mediterraneo.

Intanto Michaela Biancofiore, deputata Fi trentina, annuncia un'interrogazione al Ministro della sanità «per capire come sia potuto avvenire il contagio della bambina se non per mezzo di una zanzara evidentemente approdata in Italia attraverso i milioni di sbarchi degli ultimi mesi, considerando che le specie nocive sono tradizionali solo dell'Africa Sub-Sahariana, dell'Asia o dei paesi più sperduti dell'America centro meridionale». «Cosa farà il ministero della sanità e gli uffici di igiene pubblica per comprendere come prevenire probabili ulteriori contagi e se intende procedere alla immediata disinfestazione di ospedali, pronto soccorso, strade, paludi, zone a rischio in generale e cosa si sta facendo per accertare che gli approdi da Paesi terzi non siano potenziali vettori di malattie mortali per la nostra gente», afferma Biancofiore.
Ultimo aggiornamento: 12:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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