Di Maio: «Se serve io e Salvini pronti a stare fuori dal governo». Intesa per smontare la Fornero

Mercoledì 16 Maggio 2018
Di Maio: «Se serve io e Salvini pronti a stare fuori dal governo»
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Pronti al passo di lato da Palazzo Chigi se serve per fare il governo e mettere nero su bianco un programma di cambiamento Lega-M5S. Matteo Salvini e Luigi Di Maio fanno la stessa dichiarazione a distanza di pochi minuti. Il leader del Carroccio, però, chiede un leghista al Viminale per garantire i rimpatri dei migranti e si lancia in un'offensiva sull'Europa: «Meglio barbari che servi». «Vediamo se oggi chiudiamo, poi passeremo ai nomi», aggiunge. Intanto, la bozza di programma del governo giallo-verde spaventa i mercati.

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Mattarella. Le delegazioni di Lega e M5s, nel corso delle consultazioni di lunedì scorso, hanno voluto lasciare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la bozza dell'accordo di programma nello stato in cui si trovava in quel momento. È chiaro che il presidente non guarda bozze ma testi definiti, frutto delle responsabilità dei partiti che concludono accordi di governo. È quanto spiegano al Quirinale a quanti chiedono se il presidente abbia ricevuto la bozza del programma del governo giallo-verde. 

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Con Salvini «ci vediamo per dirimere questioni politiche. Si tratta di trovare gli strumenti perché sugli obiettivi siamo d'accordo», ha detto Di Maio lasciando Montecitorio. E a chi chiede se ci sia accordo sull'Europa risponde «pare di sì».

 



«Ora indietro non ci si può tirare. Ora questo Governo s'ha da fare. Ora l'Italia deve cambiare davvero», ha scritto poi il capo politico del M5S sul blog dei 5 Stelle. «Il contratto di governo che stiamo scrivendo in questi giorni - spiega - è la più grande novità politica degli ultimi 20 anni perché porterà al governo dell'Italia quello che hanno chiesto i cittadini: il cambiamento». «È il momento del coraggio. Non un passo indietro!», è l'esortazione con cui conclude il lungo messaggio. 

«Questo week end invito tutti gli attivisti del MoVimento 5 Stelle a colorare l'Italia di giallo e riempire le piazze di gazebo e banchetti che informino i cittadini sui punti del contratto di governo che stiamo per stipulare. I materiali verranno forniti a tutti i gruppi locali non appena il contratto sarà ultimato», ha scritto ancora il leader 5 stelle dopo un lungo post in cui invita tutti al «momento del coraggio». «Ai sensi dell'articolo 4 comma b dello Statuto del MoVimento 5 Stelle - scrive Di Maio rivolgendosi agli iscritti - nei prossimi giorni sarete chiamati a votare online su questo contratto di governo. La data e l'orario definitivi saranno comunicati non appena avremo il contratto ultimato, e credo che ormai - assicura - sia questione di ore».

«Il contratto è ultimato, lo stiamo rileggendo per rivedere delle piccole cose, soprattutto nella parte iniziale e non dare adito a interpretazioni sbagliate», ha detto Rocco Casalino, capo comunicazione 5 stelle. «Siamo rivedendo le ultime cose - ha aggiunto - speriamo di consegnare il contratto tra un paio d'ore a Salvini e Di Maio» per far sì che passi il vaglio dei due leader. A chi gli domanda se ci sarà bisogno di apporre le firme dei due davanti a un notaio, «è probabile - risponde Casalino - ne ho sentito parlare ma non so se si farà». Quanto al voto sulla piattaforma Rousseau, «i tempi delle votazioni vanno ancora decisi».

Di Maio. «Io mi auguro che si possa far parte del governo per mettersi alla prova in prima persona, ma se serve per farlo partire io e Salvini siamo pronti a stare fuori», aveva detto in precedenza il leader 5 stelle ai cronisti a Montecitorio che gli chiedono se i due leader entreranno a far parte della squadra di governo. «Posso capire che l'accordo» per un governo di cambiamento «spaventi un certo establishment europeo. Con l'Europa ci sarà massimo dialogo ma non saremo subalterni a qualche eurocrate», ha detto ancora il capo politico del M5S, spiegando che grazie al dialogo con la Lega «abbiamo messo a punto nuove procedure per il dialogo con la Ue sia per la delegazione tecnica da portare» a Bruxelles a supporto della delegazione politica.

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«Con l'Europa ci sarà sempre massimo dialogo», ma «non saremo mai subalterni a qualche eurocrate», ha poi puntualizzato Di Maio. È possibile un tecnico al ministero dell'Economia? «Io nei tecnici non credo, si va avanti con
soluzioni politiche, che sono ancora più entusiasmanti», ha risposto ribadendo che anche per il premier «noi stiamo cercando una soluzione che possa rispecchiare il mandato politico del contratto, cerchiamo una soluzione che sia politica e questo lo sanno anche i leghisti, ce lo siamo sempre detto. Si va avanti sempre con soluzioni politiche».

«Non capisco perché in Germania c'è il comitato ed è considerato una buona pratica» e qui c'è «chi rievoca il periodo fascista. Abbiamo preso lo schema del contratto alla tedesca», ha detto ancora Di Maio conversando con i cronisti alla Camera a proposito delle polemiche sul comitato di conciliazione che dovrebbe essere previsto nel contratto di governo su cui sono al lavoro M5S e Lega. 

Salvini. «Abbiamo fatto bei passi avanti», ha affermato il leader della Lega in diretta su Facebook, aggiungendo: «Entro oggi ci riaggiorniamo e vediamo se riusciamo a chiudere. Poi passeremo ai nomi». «Se avessi la certezza che anche da premier potrei fare cose utili per il paese mi metto in gioco e se serve faccio un passo di lato: io voglio cambiare questo Paese. Più ci minacciano, più ho voglia di partire con questa sfida», ha aggiunto.

 


«Sono felice, si ragiona non sui nomi ma solo sul futuro dell'Italia e si ragiona con il M5s in maniera corretta e costruttiva e positiva», ha proseguito il leader della Lega. Che riferendosi poi alla crescita delo spread ha detto: «I giochini della finanza non ci spaventano». «Nel contratto c'è la difesa dei confini e credo che un ministro della Lega farà da garante», ha proseguito il leader leghista parlando dei migranti. «Se parte un governo dimezzeremo i centri di accoglienza per mettere più soldi sulle espulsioni».




«Con i Cinque Stelle si ragiona in maniera corretta, abbiamo trovato un punto di incontro su come smontare la Fornero», ha detto ancora Salvini, parlando dei  unti di programma da condividere con il M5s, con cui si sta lavorando al tavolo tecnico. «Siamo contenti se potremo raggiungere l'obiettivo di arrivare a quota 100» per mandare la gente in pensione, conclude Salvini. «Se i salottini che hanno spinto i nostri figli alla precarietà sono preoccupati allora sono spinto ad andare avanti: vuoi vedere che stiamo andando sulla strada giusta», ha ancora Salvini. «Non vado a fare il ministro per il gusto di farlo, vado al governo solo se c'è un programma firmato nero su bianco, con i tempi, fissati, pezzo per pezzo», ha proseguito. «Il Financial Times dice che siamo barbari: io dico meglio barbari che servi. Stanno usando i soliti trucchetti, lo spread...Ma noi andiamo avanti. Non son nato per tirare a campare», ha detto ancora il leader della Lega.

Il tavolo. «Oggi si chiude il nostro lavoro. Poi i due-tre punti in sospeso saranno discussi dai due leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini». Lo dice in una pausa del tavolo tecnico per la stesura del contratto di governo tra M5S e Lega il capogruppo dei 5 Stelle al Senato, Danilo Toninelli. 

 

Ultimo aggiornamento: 18:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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