Dieci indagati per il crollo di Torre Annunziata, la rivelazione: riunione prima del disastro

Mercoledì 12 Luglio 2017 di Gigi Di Fiore
Dieci indagati per il crollo di Torre Annunziata, la rivelazione: riunione prima del disastro

Inviato a Torre Annunziata

Francesca era preoccupata. Aveva sentito forte il rumore dei martelli pneumatici provenire dal basso e aveva visto gli infissi della casa che si chiudevano a fatica. Quel giovedì 6 luglio, Francesca Guida ne aveva parlato a telefono con la nonna, che lo ha riferito agli inquirenti. Quel pomeriggio, nell'androne del palazzo di Rampa Nunziante 15, ci fu una riunione rassicurante: l'amministratore Roberto Cuomo spiegò a chi abitava le case al terzo e quarto piano che non c'era da preoccuparsi, che quei lavori al secondo piano non rappresentavano alcun pericolo e che gli operai stavano eseguendo solo delle attività di pulizia del giardino dinanzi alla casa. E Francesca lo raccontò alla nonna: «Papà è stato alla riunione, gli hanno detto che è tutto a posto. Meno male».
 

 

Poche ore dopo, Francesca Guida, 13 anni appena, sarebbe morta con il fratellino Salvatore di 8 anni, la mamma e il papà nel crollo del palazzo dove abitava. La nonna delle vittime più piccole nella tragedia del 7 luglio è stata sentita come testimone, come tanti altri familiari degli otto morti. A raccogliere i verbali degli interrogatori hanno cominciato i pm Andreana Ambrosino e Silvio Pavia della Procura di Torre Annunziata, delegati alle indagini dal procuratore capo Alessandro Pennsailico che segue, con il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, ogni fase dell'inchiesta.
 

È stato sentito anche Attilio Cuccurullo, imprenditore edile fratello dell'architetto Giacomo proprietario dell'attico all'ultimo piano morto nel crollo. Ha confermato l'esistenza di lavori al secondo piano interno della palazzina di tufo che si è sbriciolata come cartone. E qualcun altro tra i testimoni ha anche rivelato: «L'architetto Cuccurullo, che era così attento ed era un tecnico, non era presente quando entrarono in azione i martelli pneumatici. Era il week end precedente al crollo e si trovava in viaggio a Praga. Quando tornò, voleva vedere i lavori in corso. Gli operai non lo fecero entrare».
 
 

Già, gli operai al lavoro in nero. Uno si chiamerebbe Damiano. Ne ha parlato un pescatore della cooperativa di spalloni torresi che sorregge la statua della Madonna della Neve nelle processioni. «Incontrai Damiano di mattina presto, mi disse che andava a lavorare in un appartamento di Rampa Nunziante». Ma Damiano non si è ancora trovato. I carabinieri lo cercano, sarebbe un teste molto importante sui lavori al famoso appartamento promesso in vendita da Rosanna Vitiello, moglie dell'avvocato Massimiliano Lafranco socio di studio dell'amministratore Cuomo che era invece proprietario dell'appartamento dove abitava in fitto la famiglia Guida. Anche il parroco Ciro Cozzolino aveva raccolto confidenze sui timori legati ai lavori in corso ed è diventato uno dei testi dell'inchiesta.

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Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 14:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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