Il Selinexor può attenuare gli effetti dannosi del Covid-19. Il farmaco anti-tumorale (usato per il trattamento di alcuni tumori del sangue) pare riesca a bloccare l'azione della proteina virale più tossica, la Orf6, migliorando la sopravvivenza delle cellule umane di circa il 12%. Ad affermarlo sono due studi dell'Università del Maryland condotti su moscerini della frutta e su cellule umane. Questi lavori, pubblicati sulla rivista scientifica Cell&Bioscience, potrebbero aprire la strada a nuovi potenziali farmaci che potrebbero essere testati per il trattamento di pazienti affetti da Covid-19 grave.
Montefiore and Einstein researchers: Most people with #cancer who are infected by #COVID19 produce antibodies at a rate comparable to the rest of the population—but their ability to do so depends on their type of #cancer and treatments they’ve received. https://t.co/tj29HZyCxa
— Albert Einstein College of Medicine (@EinsteinMed) March 27, 2021
Lo studio
«Il nostro lavoro suggerisce che esiste un modo per impedire a Sars-CoV-2 di ferire i tessuti del corpo e causare danni estesi», spiega un autore dello studio Zhe Han. La ricerca afferma che il farmaco «più efficace» contro il Covid-19, il remdesivir, impedisce solo al virus di fare più copie di se stesso, ma non protegge le cellule già infette dai danni causati dalle proteine virali. Il team di ricerca ha scoperto che una proteina virale, la Orf6, era quella più tossica che uccideva circa la metà delle cellule umane. Anche altre due proteine (Nsp6 e Orf7a) si sono dimostrate sì tossiche, ma sono arrivate a uccidere circa il 30-40% delle cellule umane. Lo studio si è poi concentrato sulla proteina virale più tossica ed è stata notata l'azione del farmaco antitumorale Selinexor (usato per il trattamento di alcuni tumori del sangue) che l'ha bloccata, ristabilendo la sopravvivenza delle cellule umane circa del 12%.