Coronavirus, il sacerdote ha scelto di lasciarsi morire per salvare la vita di un giovane. In tempi di grandi sacrifici, in particolare da parte di medici e infermieri, c'è un religioso di 72 anni che ha fatto un passo estremo decidendo di cedere il proprio respiratore a una persona che aveva più possibilità di salvarsi. Si chiamava don Giuseppe Berardelli, caduto nell'ospedale di Lovere in provincia di Bergamo, nell'epicentro dell'epidemia.
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La notizia è stata riportata dal periodico bergamasco Araberara sul cui sito web e sulle cui pagine si ricorda che "don Giuseppe era arciprete di Casnigo ormai da quasi quattordici anni e avrebbe concluso la sua missione nel paese della Val Seriana. L’ha terminata ancora prima, in un ospedale, a Lovere, colpito dal coronavirus". La comunità parrocchiale gli aveva comprato un respiratore, ma lui vi ha rinunciato per destinarlo a qualcuno più giovane di lui. Per ricordarlo niente funerale: i parrocchiani si sono affacciati sul balcone di casa e lo hanno salutato con un applauso.
Salvini
Un atto di eroismo, il sacrificio più grande.
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Martedì 24 Marzo 2020Don Giuseppe, una preghiera per te, aiutaci da Lassù. Così Matteo Salvini, che sui suoi canali social, rende omaggio al sacerdote