Lotta al caporalato e ai nuovi schiavi in agricoltura: tre ministri, le Regioni e i sindacati firmano il protocollo

Venerdì 27 Maggio 2016
Lotta al caporalato e ai nuovi schiavi in agricoltura: tre ministri, le Regioni e i sindacati firmano il protocollo
Il Protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura è stato firmato oggi dai ministri Martina (Agricoltura), Poletti (Lavoro) e Alfano (Interni). L'intesa sottoscritta alla presenza, tra gli altri, del governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha raccolto le adesioni delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Piemonte, Puglia e Sicilia, nonché delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e le associazioni del mondo agricolo e Cna.

Contro il caporalato e per il miglioramento dell'accoglienza dei lavoratori «centrale» - si legge nel Protocollo sottoscritto da Martina, Alfano e Poletti - sarà la regia delle Prefetture che sui territori saranno chiamate a una azione di coordinamento, grazie all'attivazione di Tavoli permanenti, presieduti dai prefetti e finalizzati ad individuare i progetti da realizzare in base alle esigenze delle singole realtà territoriali.
Il Ministero del Lavoro garantirà e faciliterà il confronto tra le parti sociali e istituzionali anche con la promozione di campagne di informazione e sensibilizzazione sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Al Ministero delle politiche agricole spetta invece il coordinamento delle operazioni di controllo del territorio del Corpo forestale dello Stato che rafforzano e affiancano le attività di vigilanza dell'Ispettorato nazionale del lavoro.«Da oggi parte una lotta ancora più dura al caporalato, abbiamo deciso di fare una battaglia specifica e mirata» ha detto il ministro Alfano.


«Abbiamo costituito una bella alleanza contro il caporalato che dà ad ogni soggetto un compito e una responsabilità precise». Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nella conferenza stampa organizzata al Viminale per presentare il Protocollo di intesa contro il caporalato. «Abbiamo fissato - ha aggiunto - degli obiettivi e siamo entrati in una logica che supera l'idea di emergenza e assume quella dell'urgenza, perché definire emergenza che ad agosto il pomodoro sia maturo, è un paradosso», ha detto il ministro per sottolineare come quello del lavoro estivo nelle campagne sia un problema che si ripresenta ciclicamente ogni anno e va quindi affrontato con misure stabili. In questo senso anche il Protocollo firmato oggi «va inserito - ha specificato Poletti - in un disegno più ampio sul lavoro in agricoltura e sulla lotta» contro gli abusi e «nella tutela della salute di tutti quelli che lavorano in questo settore».

Con la firma del Protocollo contro il caporalato «da oggi la lotta si fa ancora più dura: abbiamo deciso con le Regioni e le associazioni di categoria di combattere una battaglia specifica e mirata. È un investimento comune di energie». Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, presentando il Protocollo firmato oggi, «un accordo - ha detto - che istituisce compiti e attribuisce responsabilità precise. Il coordinamento sarà delle prefetture. Lo scopo è creare una rete tra i soggetti interessati per istituire presidi medico-sanitari mobili, servizi per alleviare le fatiche fisiche, servizi di tutela legale, sportelli per incontro della domanda e offerta per le esigenze abitative, servizi di trasporto».

«Prosegue l'impegno unitario del governo per combattere un fenomeno inaccettabile come il caporalato. La stagione di raccolta è all'inizio e per la prima volta abbiamo strumenti concreti e coordinati per agire sul territorio, in particolare dove negli anni si sono presentate le peggiori situazioni di degrado In questa battaglia, è bene sottolinearlo, l'agricoltura sana non è sul banco degli imputati, ma in prima linea per la legalità» ha detto il  ministro per le poltiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina che al Viminale, ha sottoscritto il Protocollo di lotta allo sfruttamento lavorativo in agricoltura. «Grazie all'impegno preso coi ministri Poletti e Alfano, insieme ai sindacati, alle associazioni di categoria e al terzo settore, possiamo sperimentare un modello - sottolinea - di interventi che contrasti lo sfruttamento, soprattutto dei lavoratori stagionali immigrati. In particolare per l'accoglienza e per il trasporto, che negli anni sono stati i punti più deboli in assoluto. »Ora è urgente arrivare all'approvazione anche della legge« conclude.


 
Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 09:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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