Vitalizi, il 31 maggio in aula il ddl Richetti: si tenta il taglio degli assegni

Martedì 16 Maggio 2017
Vitalizi, il 31 maggio in aula il ddl Richetti: si tenta il taglio degli assegni
1
La proposta di legge di Matteo Richetti, riguardante i vitalizi degli ex parlamentari e le pensioni dei parlamentari, andrà in Aula alla Camera il 31 maggio. Lo ha deciso la Commissione Affari costituzionali della Camera, che ha stabilito come termine per gli emendamenti il 26 maggio.

Passo in avanti dunque verso il taglio dei vitalizi dei parlamentari. Un'accelerazione che nasce anche dalla disponibilità del M5S, pronto a rinunciare nei fatti alla propria proposta. Le nuove norme, che formalmente domani saranno confezionate sotto forma di testo base in commissione con l'abbinamento del ddl Richetti e della proposta M5S Lombardi, prevedono l'estensione a deputati e senatori del sistema previdenziale contributivo in vigore per i dipendenti pubblici. Un ampliamento che riguarderebbe anche i parlamentari cessati dal mandato, e i consiglieri regionali.

La prima tappa sarà l'esame in commissione alla Camera con il voto degli emendamenti a partire dal 26 maggio e il M5S avverte i colleghi Dem: «Siamo disposti a votare la pdl Richetti così com'è». Lettura che secondo il segretario dei Democratici Matteo Renzi non corrisponde alla verità: è il «Pd con Richetti ha fatto la proposta sui vitalizi, mentre M5s ha detto che non andava bene». Così come, sottolinea sempre il segretario, non corrisponde al vero il «servizio delle Iene, molto molto affettuoso con la posizione dei Cinque stelle. Talmente affettuoso da dimenticare - conclude Renzi - la verità». 

«Finalmente il Pd, dopo aver insabbiato per due anni la proposta del Pd sui vitalizi, ha deciso di accettare il nostro consiglio e di portarla in Aula - dicono invece i grillini -. Il M5S non è geloso delle proposte di legge altrui e, come
abbiamo già detto da settimane, siamo disposti a votare la pdl Richetti così com'è, perché abbiamo a cuore il taglio dei costi della politica e l'interesse dei cittadini. Ora Renzi deve passare dalle parole ai fatti - sottolineano
gli esponenti pentastellati - e garantire il voto della maggioranza nelle due Camere». «Se così non fosse, sarebbe una colossale presa in giro, un goffo e ipocrita tentativo di celare l'intenzione di far scattare il vitalizio il 15 settembre, cosa che gli italiani puniranno severamente, quando ci faranno tornare a votare», concludono.

«Renzi è un mentitore seriale. Prima Richetti, e tutto il Pd, hanno bocciato la nostra proposta di abbinare il testo dem a quello della Lombardi, adducendo che non c'era più tempo per approvarlo. Poi hanno respinto anche la
nostra offerta di rinunciare alla quota riservata all'opposizione, volta a ritirare la pdl Lombardi sul taglio alle indennità ai parlamentari, pur di far arrivare in Aula il testo Richetti». È quanto afferma in una nota il capogruppo M5S
alla Camera, Roberto Fico, che aggiunge: «Dopo che sono stati svergognati urbi et orbi dal servizio de "Le iene", improvvisamente, Renzi ha cambiato idea e si è convertito sulla via di Richetti, annunciando che il Pd avrebbe portato la sua proposta al voto, dopo averla insabbiata per due anni». «Ci sono due cose certe - attacca Fico - una è che il segretario dem non riesce a dire la verità, è più forte di lui, e l'altra è che la pdl Richetti sul taglio dei vitalizi,
nonostante nonostante l'impegno di tutti i parlamentari M5S nel votarla, molto probabilmente, non vedrà mai la luce, perché finirà su un binario morto al Senato». «La verità è che non conoscono vergogna e che vogliono tenersi tutti i privilegi, accaparrandosi la pensione il 15 settembre», conclude. 

«La proposta Richetti del ricalcolo con il metodo contributivo dei vitalizi non solo viola tutte le
più recenti sentenze della Corte Costituzionale, ma costituisce un precedente pericolosissimo» afferma Antonello Falomi, presidente dell'Associazione ex-parlamentari della Repubblica. «Prepara il terreno al ricalcolo con metodo contributivo degli italiani, come da tempo va proponendo il presidente dell'Inps, Boeri. Se non si vuole violare il principio dell'eguaglianza della Costituzione, diventerà inevitabile estendere il metodo contributivo a tutti i pensionati. I vitalizi degli ex parlamentari - prosegue - sono solo il cavallo di Troia attraverso cui si vogliono tagliare le pensioni degli italiani».

«Agli ex parlamentari, che si sono spaventati per la possibilità di vedersi tagliare il vitalizio, diciamo che la norma, se  pprovata, non andrà assolutamente ad intaccare le pensioni dei cittadini, ma solo gli indegni privilegi di un'intera classe politica che, per anni, ha vissuto alle spalle dei contribuenti». È quanto afferma in una nota il presidente del gruppo M5S alla Camera, Andrea Cecconi, che aggiunge: «Inoltre, se il taglio dei vitalizi diventerà legge, sarà possibile applicare la legge Fornero anche alla casta - sottolinea Cecconi - non si capisce perché, infatti, gli ex parlamentari e i parlamentari, che hanno voluto la legge Fornero, devono avere un trattamento pensionistico privilegiato e, i comuni mortali, invece, sono sempre messi all'ultimo posto». «La Fornero deve essere applicata a tutti», conclude.


 
Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 16:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci