Trattative frenetiche al Senato in vista dei primi voti, decisivi, di domani sulle unioni civili. Per ora l'unica certezza è che a Palazzo Madama, tra 24 ore, si inizia a votare. Sul resto la partita è ancora tutta aperta e oggetto di trattativa. Oggi si vedono vedono il capogruppo del Pd Luigi Zanda e il ministro Maria Elena Boschi, ci saranno anche il vicesegretario Lorenzo Guerini e Andrea Marcucci, l'autore dell'emendamento ribattezzato "super cangurò". È prevista anche una riunione con i cattodem.
Al momento la strada del canguro resta prevalente visto che non c'è accordo sul taglio del numero degli emendamenti
con la Lega. Nella riunione di oggi dal presidente Zanda si farà il punto proprio sul canguro, su come sarà votato (unico
voto o parti separate), quali emendamenti restano in piedi e quale di questi potrebbero essere base di mediazione nel Pd. Continua ad essere in pole, per ora, l'emendamento Pagliari-Chiti-Corsini con i due anni di preaffido e l'autocertificazione con la quale la coppia esclude il ricorso all'utero in affitto.
Quanto al canguro, la richiesta di votarlo per parti separate potrebbe essere avanzata da quanti hanno dubbi sulla
stepchild. A quel punto dovrà essere l'aula a decidere come procedere. Un'unica votazione sarebbe più semplice per i
fautori delle unioni civili, farlo per parti separate però ha i suoi vantaggi: se l'aula dovesse bocciare le stepchild, infatti,
non cadrebbe tutta la legge riassunta nel canguro Marcucci, ma solo la parte delle adozioni. Dal Pd comunque arrivano
segnali di ottimismo: "Il fine settimana è stato positivo.
Sui numeri si respira un buon clima", dicono ambienti parlamentari dem.
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