Salvini: «Vogliamo che l’Italia cresca, ma a Bruxelles dà fastidio»

Sabato 29 Settembre 2018 di Alberto Gentili
Salvini: «Vogliamo che l’Italia cresca, ma a Bruxelles dà fastidio»
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M inistro Salvini, lo spread è schizzato a quota 280 e la Borsa è crollata.Lei a caldo, dopo le prime obiezioni di Bruxelles, ha detto: «Tiriamo avanti». Non crede invece che sia stato un azzardo spingere il rapporto deficit-Pil al 2,4%?
«No, assolutamente. Se è un azzardo aiutare i giovani a trovare lavoro, aumentare le pensioni di invalidità e ridurre le tasse alle partite Iva, vuol dire che c’è un mondo della finanza lontano dalla realtà. Abbiamo fatto una manovra economica intelligente, coraggiosa e nello stesso tempo responsabile. Ciò che è accaduto sui mercati è l’ennesimadimostrazionechec’è qualcuno che vorrebbe l’Italia ridotta all’osso. Ma non cambiamo ideadiuna virgola».

Sta dicendo che le élite e l’establishment europei vogliono colpire i governi populisti?
«Sicuramente a Bruxelles erano tranquilli fino a che si facevano manovre economiche che impoverivano gli italiani. La nostra invece è unamanovra che vuol far crescere l’Italia e questo evidentemente a qualcuno non piace. Ma i mercati torneranno alla normalità. Come sale, lo spread scende. Non è un problema. A me interessa dare risposte agli italiani».

Siamo un Paese con il terzo debito pubblico al mondo, lei comprerebbe i titoli di Stato italiani?
«Se abbiamo questo debito è per colpa delle politiche europee di austerity allaMonti e alla Renzi. Il debito se l’Italia non cresce, aumenta. Io compro i titoli di Stato quandoc’èunprogetto dicrescita.Enoi finalmente l’abbiamo lanciato. In più rivedere la legge Fornero e abbassare le tasse era unapriorità».

Il commissarioMoscovici sostiene che non è interesse degli italiani continuare a indebitarsi. Nonha tutti i torti.
«No. Ma la Francia fa una manovra dove il deficit è superiore al nostro. E poi, ripeto, le politiche europee di questi anni si sono rivelate un disastro tranne che per i tedeschi.Lezioninon neprendiamo».

Se, com’è probabile, la Commissione avviasse una procedura d’infrazione e inviasse a Roma la troika, lei cosa farebbe?
«L’accoglierei come gli ispettori dell’Onu che indagano sul razzismo: offro un caffé, ascolto, sorrido». Però sarebbe un commissariamento. «Non esiste. Questo è un governo che rimette al centro gli italiani, nessuno sisogni dicommissariare nessuno».

Accantona l’ipotesi di uscire, come reazione,dall’euro?
«No. Noi vogliamo cambiare l’Europa e le sue regole. E poi abbiamo fatto una manovra che investe sul lavoro, voglio vedere cosa diranno aBruxelles».

Investe tanto anche sull’assistenzialismo, ben 10 miliardi sono per il redditodi cittadinanza...
«Mi è stato spiegato che il reddito di cittadinanza serve per chi ha perso il lavoro e deve rientrare nel mondo del lavoro. E così lo intendo».

Come farete a evitare che chi prende 780 euro al mese non passi la giornata davanti alla tv?
«Ci sarannocontrolli. Echiprende il reddito dovrà obbligatoriamente rispondere alle offerte di lavoro fattedaicentri per l’impiego».

Per un padano come lei non è orticante questo approccio assistenzialista?
«C’è un contratto di governo. La mia priorità è il taglio delle tasse, ma rispetto anche le priorità dei 5stelle visto che governiamo insieme. Abbiamo fatto una manovra equilibrata».

Lei era partito prudente, poi ha seguito Di Maio nell’assalto al ministroTria.Perché?
«Assalto? Se avessimo dovuto rispettare gli zero virgola imposti da Bruxelles non avremmo toccato la legge Fornero e neppure ridotto le tasse. E gli italiani non mi hanno votato solo per fermare gli sbarchi».

La sua base elettorale è fatta di piccoli e medi imprenditori che non festeggeranno per l’impennata dei tassi. Non teme di perdere consensi?
«La nostra base ormai è tutto, è l’insegnante, il precario, il pensionato, lo studente.Questa sera sono a Latina dove sono previstemigliaia di persone, una cosa inimmaginabile fino a qualche anno fa».

La Pontida del Centrosud è una tappa di avvicinamento al Campidoglio? Punta a un sindaco leghista?

«Per ora, pur dall’opposizione, ci accontentiamo di aiutare a far qualcosa di buono per Roma. Le colpe non sono di chi è in Campidoglio da due anni,ma sicuramente la città deve essere più curata, più sicura, più pulita, più illuminata. Vivo gran parte della settimana a Roma, la gentemi dice: “Daje Salvi’”, “Vieni qui”. Stiamo studiano e attrezzando. Il sindaco? Nomi non ne faccio, ma alla Lega si stanno avvicinando tanti romani».
Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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