Biotestamento, Salvini: «Mi occupo dei vivi, non dei morti». Scoppia la polemica

Martedì 28 Novembre 2017
Biotestamento, Salvini: «Mi occupo dei vivi, non dei morti». Scoppia la polemica
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Matteo Salvini scatena la polemica sul biotestamento. «Più che di una buona morte mi interessa occuparmi di una buona vita», ha detto il leader del Carroccio. La Lega, ha aggiunto, «aspetta Renzi. Quando smetterà di smanettare su Facebook ci dica cosa vuole fare al Senato. Io mi occupo dei vivi, non dei morti».

«Vediamo se e quando decidono, magari estraendo a sorte come fanno a Bruxelles, fra eutanasia, ius soli e altri provvedimenti.

Intanto io più che di fine vita mi occupo della vita, più di una buona morte mi preoccupa una garantire agli italiani una buona vita», ha continuato il leader leghista. 

Parole che hanno scatenato polemiche bipartisan. A partire dal deputato M5s Alessandro Di Battista, che su Twitter ha scritto: «Il Biotestamento serve ai vivi. È un diritto sacrosanto. Il Movimento 5 Stelle chiede la sua immediata approvazione. Si può fare in 24 ore!». 

Critiche sono arrivate anche da parte del Pd che spinge per l'approvazione di una legge sul fine vita: «Questa può essere una legislatura di svolta per l'affermazione dei diritti - ha detto il vicesegretario del Pd e ministro dell'agricoltura Maurizio Martina - Chi come Salvini strattona anche in queste ore il tema delicato del fine vita con battute da bar dovrebbe avere più rispetto per tante persone che soffrono. Il biotestamento si può approvare oltre le logiche di maggioranza e opposizione: è tema che interpella la coscienza e mi pare ci sia ora la possibilità di una convergenza larga».

«Spero che chi oggi parla con sprezzo dei malati e delle loro famiglie recuperi un minimo di umanità e, anche se è contro la legge, si esprima con rispetto», ha detto Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Pd. «La sofferenza di chi vede un proprio caro in condizioni estreme - prosegue Serracchiani - non può essere utilizzata come strumento di polemica politica. La vita e la morte sono grandi e misteriosi eventi cui ci si deve avvicinare con delicatezza e rispetto. Garantire il diritto alla dignità in quei momenti supremi è un obiettivo che non può avere colore politico e che dovrebbe interpellare trasversalmente le coscienze. Temo - conclude - chi si fa portatore di certezze assolute».

«Le brutali espressioni utilizzate oggi da Salvini sul tema tanto delicato del Biotestamento confermano tutta la sua totale inumanità nei confronti delle persone che soffrono e che chiedono di vivere con dignità gli attimi estremi della vita». Lo afferma Giuseppina Maturani, vice presidente del gruppo Pd al Senato. «Certo - aggiunge - non ci si aspetta molto da chi come Salvini spesso utilizza un linguaggio violento e aggressivo nel confronto politico, ma quello che si chiede, in questi casi, è di avere rispetto del dolore e delle angosce dei malati senza  strumentalizzazioni. La legge sul biotestamento è una legge attesa da molti che interroga la coscienza di ognuno di noi trasversalmente aldilà del colore politico».

A difesa del segretario della Lega si è schierato compatto il Carroccio. Secondo il capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga «Salvini non ha offeso nessuno. La squallida strumentalizzazione di Serracchiani su questioni così estremamente delicate fa capire molte cose e lascia intendere il vuoto politico ed umano che accompagna queste figure. Purtroppo il Pd vuole utilizzare il tema del fine vita per la campagna elettorale. Non esiste niente di più squallido. Questa è una politica irresponsabile che per accaparrarsi il potere calpesta la sofferenza degli individui».


 

Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 07:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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